Agricoltura

Partinico, la siccità pagata a caro prezzo dall’agricoltura: taglio delle risorse idriche

Meno acqua per l’agricoltura per garantire la distribuzione per uso potabile. Questo il provvedimento dell’Autorità di Bacino della Regione contenuto nel piano di ripartizione che è stato appena predisposto per l’erogazione idrica. Per quanto concerne specificatamente la diga Jato di Partinico alle campagne è stata destinata soltanto la quota di 8,1 milioni di metri cubi di cui 2,3 saranno erogati entro giugno.

La richiesta invece che era stata avanzata come fabbisogno era stata di 12 milioni di metri cubi. Da considerare che l’invaso nell’ultimo anno ha perso ben 22 milioni di metri cubi: nell’aprile del 2019 si poteva contare su 64,32 milioni di metri cubi, oggi invece ne sono presenti 42,61. A determinare ciò le scarse precipitazioni e il continuo prelievo per uso idropotabile che viene garantito soprattutto alla città di Palermo e poi anche ai comuni costieri come Balestrate, Trappeto, Terrasini e Carini.

“Il taglio delle risorse idriche nelle province di Palermo e Trapani ci arriva un pò a sorpresa e, purtroppo, alle porte della stagione irrigua. – afferma Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale -. Un ulteriore duro colpo, in questo momento, per la nostra filiera agroalimentare”.

La Regione ha annunciato che, per compensare i tagli, agli agricoltori sarà concesso di riutilizzare i pozzi abbandonati e che le autorizzazioni al Genio Civile avranno “una corsia preferenziale”.

“L’emergenza sanitaria e la salute delle persone – aggiunge Cossentino – hanno sicuramente la precedenza in questo delicato momento, ma chiediamo alla Regione che davvero si possa accelerare sul piano burocratico, altrimenti altre aziende saranno costrette a chiudere. Chiediamo anche che l’uso dei pozzi preveda degli incentivi o dei premi, visto che riattivarli e tenerli in attività ha dei costi”.