Cronaca

Partinico, multa della finanza al consigliere Comito: la prefettura la annulla

Annullata dalla prefettura di Palermo la multa di 400 euro elevata dalla guardia di finanza a Partinico nei confronti del consigliere comunale Toti Comito. L’esponente istituzionale era stato sanzionato lo scorso 10 aprile da una pattuglia delle fiamme gialle in seguito ad un posto di blocco sulla statale 113, a poche decine di metri dall’abitazione dello stesso consigliere, per “spostamenti ingiustificati” sulla base delle restrizioni all’epoca vigenti per l’emergenza coronavirus. Nonostante le “giustificazioni” presentate dal consigliere ai finanzieri, ai quali esibì degli scontrini di acquisti appena effettuati, comunque fu elevata la sanzione in quanto non convinsero gli spostamenti rispetto alle “effettive e comprovate esigenze”. La prefettura, esprimendosi sul ricorso del consigliere assistito dall’avvocato Mario Di Trapani, ha evidenziato che “nel merito, la giustificazione presentata rende lo spostamento tra quelli consentiti dalla legge”. Seguirono delle feroci polemiche in seguito alle parole del consigliere che ritenne ingiusta la sanzione e per questo fu attaccato anche politicamente.

Nella nota di seguito il comunicato sulla vicenda del consigliere Comito

In riferimento al procedimento dal quale, a seguito di controllo operato in Partinco (Pa) nella SS 113 Km 310,210 (altezza stazione di servizio denominata/conosciuta come “Montreal”), è scaturito il verbale di accertamento, contestazione e notificazione di illecito amministrativo, identificato al progressivo n. Covid19/NR 17 del giorno 10 aprile 2020, ore 18.10, irrogato al Consigliere Comunale Toti Comito si rende noto ai mezzi di comunicazione che a seguito di ricorso curato dall’avvocato Mario Di Trapani del foro di Palermo, l’Ill.mo Sig. Prefetto della Provincia di Palermo ha disposto l’annullamento dello stesso poiché sostanzialmente e formalmente illegittimo.

Nello specifico, a seguito di ricorso, la Prefettura di Palermo ha accertato, tra le altre cose, anche attraverso la produzione degli scontrini fiscali, pure acquisiti dai verbalizzanti, che attestavano l’avvenuto acquisto di generi di prima necessità per un valore prossimo agli euro 50,00, che ≪[…] nel merito, la giustificazione presentata rende lo spostamento tra quelli consentiti (dalla legge, n.d.r.)[…]≫, sì da potere affermare che da parte del Consigliere Comunale Toti Comito nessuna norma di legge è stata violata!

In merito, si stigmatizzano parole utilizzate dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Partinico, che, con poco garbo istituzionale e assoluta assenza di sobrietà, ha distribuito incautamente patenti di illegalità con un comunicato stampa e attraverso una ardita dichiarazione rilasciata alla testata giornalistica Partinicolive.it.

Suggeriamo, pertanto, alla stessa Presidente del Consiglio, con uno slancio di onestà intellettuale anche in considerazione del ruolo di garanzia ricoperto in seno all’Assise Comunale, di scusarsi pubblicamente e di rettificare il tenore della dichiarazione resa in spregio di qualsivoglia norma e logica costituzionale del giusto processo e ciò anche al fine di dimostrare di non aver voluto “cavalcare politicamente” a proprio vantaggio la vicenda occorsa al Consigliere Comunale Toti Comito.

Altresì, si auspica anche un ravvedimento culturale da parte di tutti coloro i quali hanno giudicato e alimentato campagne d’odio a mezzo social network, pur senza conoscere l’oggettività storica dei fatti di cui del procedimento amministrativo di irrogazione della sanzione, poi annullata dal Prefetto della Provincia di Palermo con provvedimento del 15 maggio 2020.

Anche in tal senso, ci si augura che gli “odiatori social”, in un clima di ritrovata obiettività, facciano ammenda e siano più cauti nell’esprimere giudizi senza una adeguata conoscenza dei fatti.