Cronaca

Partinico, speculazioni su mascherine e visiere: fiamme gialle denunciano imprenditore(Video)

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Prezzi esorbitanti di mascherine e visiere. Tanto da attirare l’attenzione della guardia di finanza che ha voluto vederci chiaro ed ha scoperto che effettivamente qualcosa non andava: ad essere emersa una vera e propria speculazione in atto, con prezzi raddoppiati rispetto all’acquisto d’origine. A finire nei guai un imprenditore del settore della ferramenta di Partinico, G.N. di 58 anni, denunciato dalle fiamme gialle con l’accusa di “manovre speculative su merci”: ora rischia fino a tre anni di reclusione e una multa che può arrivare sino a 25.822 euro.

L’imprenditore in questione risulta l’amministratore di un’impresa operante nel settore del commercio al dettaglio di ferramenta su cui erano state effettuate delle verifiche nel periodo della fase più emergenziale del diffondersi del coronavirus, quando sul mercato vi era una grande difficoltà nel reperimento di dispositivi di sicurezza individuale. Gli esorbitanti prezzi sono stati applicati, secondo quanto accertato dai finanzieri, su mascherine Ffp 2 e visiere protettive assemblate in house, pubblicizzate sulle pagine di alcuni siti web e risultate, tra l’altro, prive del parere di conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Inail in deroga alla normativa sul commercio.

La successiva attività ispettiva ha permesso di constatare che l’amministratore della società, approfittando della carenza sul mercato locale di presidi individuali di protezione, imponeva un prezzo di vendita maggiorato rispetto a quello solitamente praticato sugli altri prodotti commercializzati. In particolare, la ricostruzione investigativa consentiva di accertare che l’imprenditore aveva acquistato una fornitura di mascherine Ffp 2 al costo unitario di circa 2 euro rivendendole poi sul mercato locale, gravato dalla carenza di dispositivi, a 6 euro ognuna.

Inoltre, l’imprenditore applicava una pellicola di policristal a maschere dotate originariamente di una visiera a rete in nylon e destinate all’attività di giardinaggio, per un costo di 3,30 euro a prodotto, che poi rivendeva come visiere protettive, prevalentemente utilizzate in strutture sanitarie, al prezzo di 10 euro. Il riscontro analitico delle fatture di acquisto e di vendita ha consentito così di determinare un ricarico del 175% per le mascherine Ffp 2 e del 202% per le visiere protettive, nettamente superiori ai ricarichi applicati per la vendita dei prodotti normalmente trattati dall’azienda che, invece, si attestavano generalmente tra il 50% e l’85%.