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Partinico, in ricordo di Simone Giacopelli: l’uomo delle battaglie per gli operai e ultimi

A 5 anni dalla scomparsa il circolo di Rifondaizone Comunista di Partinico ha voluto ricordare uno dei suoi esponenti più simbolici negli anni delle lotte sociali a sostegno degli operai e delle famiglie indigenti. Questa mattina cerimonia al cimitero davanti alla lapide di Simone Giacopelli, a 5 anni esatti dalla sua prematura scomparsa all’età di 67 anni.

Un pensiero per lui è stato letto da Nanni Noto, uno degli storici esponenti del partito della falce e martello e grande amico di Simone. Giacopelli è stato segretario negli anni ’80 di Democrazia Proletaria, il movimento in cui si spese in prima persona un certo Peppino Impastato, il militante di sinistra ucciso dalla mafia a Cinisi nel maggio del 1978. La figura di Simone viene ricordata a partire dagli anni settanta che lo hanno visto impegnato sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei più deboli.

Insieme ad altri operai occupò, all’inizio degli anni ottanta, la distilleria Bertolino rivendicando condizioni di lavoro dignitose e diritti sindacali, pagando per questo un prezzo molto alto. Fu alla testa del movimento per l’occupazione delle case popolari di Via Ungaretti che, grazie alla sua lotta, furono alla fine assegnate agli attuali occupanti scongiurando il rischio di farle cedere al degrado o, peggio ancora, di vederle assegnare secondo gli arcinoti metodi clientelari.

“Tantissime altre – si legge in una nota di Rifondazione – sono le volte in cui la sua voce, instancabile, si è unita a quella di chi manifestava per una società più giusta. Simone era per tutti noi un punto di riferimento, un compagno sul quale sapevamo di poter contare anche quando a causa dei suoi problemi di salute non era in grado di garantire la sua presenza attiva; la sua passione, la sua sete di giustizia, la sua rabbia contro una politica incapace di sanare le disuguaglianze sociali, i suoi commenti e le sue analisi sulla situazione della politica italiana ci mancano e ci manca la sua figura, la sua barba, il suo sorriso e la sua disponibilità”.