Ambiente

Alcamo, niente “ribaltoni” per l’appalto rifiuti: Tar conferma sospensiva, ditta resta in carica

Resta in servizio la Fl Mirto, la nuova ditta che in tandem con la Camedil dallo scorso 1 giugno è subentrata nella gestione dei rifiuti ad Alcamo dopo essersi aggiudicata la tribolata gara-ponte. Il Tar conferma con propria ordinanza la sospensiva sul ricorso della prefettura che aveva stabilito la decadenza dell’azienda dalla white list, decretando di fatto l’impossibilità ad operare commesse con le pubbliche amministrazioni.

Esistono per i giudici amministrativi i presupposti del potenziale “danno certo”, si entrerà nel merito della questione il prossimo mese di novembre. In questo modo si sgombera il campo da possibili ripercussioni sull’appalto che rischiava conseguenze semmai fosse stata applicata l’interdittiva antimafia, con la necessaria uscita della Fl Mirto dalla gestione del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura.

Oltre al “danno certo” il Tar sostiene anche una seconda tesi e cioè che l’impresa risulta aver presentato ricorso al tribunale misure di prevenzione, chiedendo la nomina di un commissario speciale al fine di far decadere l’interdittiva stessa. Per cui è stato stabilito che fino alla data in cui i giudici non si pronunceranno sussistono i motivi per bloccare l’interdittiva stessa.

Tutto iniziò quando la Fl Mirto venne raggiunta da questa esclusione dalla white list per effetto di una decisione della prefettura che estendeva a questa azienda l’analogo provvedimento che era stato bollato per la F.Mirto. Quest’ultima, vincitrice dell’originario appalto con la Camedil della gara ponte dei rifiuti ad Alcamo, prima che venisse raggiunta dall’interdittiva aveva effettuato la cessione del ramo d’azienda alla Fl Mirto.

Il Comune chiese alla prefettura di pronunciarsi e per risposta avvenne l’estensione “a cascata” dell’interdittiva, oggi congelata, anche alla ditta a cui era stata fatta la cessione del ramo d’azienda.