Cronaca

Balestrate, prova ad aggirare l’interdittiva antimafia: sequestrato lido “Le vele”

Con una interdittiva antimafia si è tentata la carta della modifica dell’assetto societario. Operazione che però non è servita a evitare sequestro e denuncia. Arrivano i sigilli al lido “Le vele beach service” di Balestrate: ad apporli la capitaneria di porto di Terrasini, competente per territorio, ed i carabinieri della locale stazione.

Per l’amministratore unico dal nome altisonante, Giuseppe Nangano, 30 anni, imprenditore palermitano con precedenti di polizia, è arrivata la segnalazione alla Procura con diverse accuse: occupazione di area demaniale, invasione di terreno o edifici pubblici e truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Secondo quanto appurato da guardia costiera e militari dell’Arma, il giovane avrebbe tentato di aggirare le norme legate all’interdizione per mafia che era stata emessa dalla prefettura di Palermo.

Misura che come conseguenza ha anche la revoca della concessione demaniale marittima da parte dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente. In particolare Giuseppe Nangano aveva estromesso dalla società il fratello Michele, di 28 anni, su cui ricadevano i “sospetti” più sostanziosi nell’interdittiva prefettizia, istituendo di fatto una nuova società di gestione del lido.

In questo modo Giuseppe Nangano, stando sempre a quanto accertato da capitaneria e carabinieri, aveva prodotto una nuova documentazione con l’obiettivo di trarre in errore i vari enti pubblici e proseguire nell’esercizio dell’attività per la stagione estiva. Ed effettivamente l’attività era già partita in questo lido. Attraverso facebook era stato pubblicato l’annuncio lo scorso 14 giugno della partenza della stagione:

“Siamo pronti ad accogliervi – era stato scritto nell’avviso sui social – nella massima sicurezza, nel rispetto del prossimo e dei decreti emanati. Vi aspettiamo e vi ricordiamo che è possibile prenotare telefonicamente”. Il nome dei Nangano è molto conosciuto e spesso è risaltato alle cronache di Cosa nostra. I fratelli Giuseppe e Michele sono figli di Salvatore Nangano, imprenditore palermitano il quale a sua volta è fratello di Francesco, ucciso nel febbraio nel 2013 da due killer in un agguato di stampo mafioso.

La storia del lido “Le vele” poi è stata anche abbastanza travagliata. Nel maggio del 2016 la struttura fu quasi del tutto distrutta da un incendio che si presume fosse stato di natura dolosa, con danni enormi pari a 50 mila euro. Un episodio che compromise fortemente l’avvio della stagione estiva per il lido, che si trova situato sul lungomare “Felice D’Anna”, il più frequentato dai turisti che approdano nel territorio balestratese.

Questo stabilimento oramai da diversi anni è stato ceduto dallo storico gestore locale all’impresa per l’appunto guidata da Giuseppe e Michele Nangano. All’epoca gli inquirenti che indagarono immediatamente seguirono la pista del racket, anche perchè alcune circostanze nella ricostruzione di quanto accaduto portarono a pensare che per la sua dinamica così violenta fosse difficile che un rogo simile potesse essere stato frutto di un corto circuito.

In quegli stessi anni a essere colpiti da una serie di incendi sono stati i proprietari anche del lido “Le Grotte”, adiacente al “Le vele”: nell’arco di due anni subirono l’incendio dello stabilimento, del magazzino e di un bar.