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Partinico, tariffe Tari e Imu confermate. Le surroghe restano ancora al palo

Confermati Imu e Tari dal consiglio comunale. L’assise ha deliberato in questa direzione riproponendo quindi tal quale le stesse aliquote che già erano state determinate lo scorso anno e che avevano subito un rialzo.

Per quanto concerne la Tari, la tassa sui rifiuti, per le utenze domestiche un nucleo familiare composto da una sola persona pagherà 52 centesimi metro quadrato a cui si aggiunge la quota variabile di 128,79 euro; la tariffa più alta a quelle famiglie con 5 componenti: 71 centesimi metro quadrato; anche se la quota variabile più alta spetta a chi ha da 6 componenti in sù: 729,81 euro.

Per quanto concerne le utenze non domestiche si va dalla tariffa più bassa che è di 2,86 euro metro quadrato per cinematografi, teatri e capannoni industriali di produzione, per arrivare ai 19,15 euro di ortofrutta, pescherie, fiori, piante e pizza al taglio. Per quanto concerne invece l’Imu l’abitazione principale accatastata da A-2 ad A-7 e i fabbricati rurali restano esenti, la abitazione A-1, A-8 e A-9 devono corrispondere il 4 per mille, mentre le seconde case e chi possiede più terreni dovrà corrispondere una tassazione al massimo, il 10,6 per mille, così come i fabbricati produttivi di categoria “D”.

Nulla di fatto invece sul fronte della ricomposizione del plenum del consiglio comunale. Per la terza volta consecutiva non si sono presentati i primi dei non eletti nelle rispettive liste dei due dimissionari, Emiliano Puleo di “Partinico città d’Europa-Cambiamo Partinico”, e Renzo Di Trapani della civica “L’alternativa”. I rispettivi potenziali sostituti sulla base dello scorrimento della lista per maggior numero di preferenze, rispettivamente Armida Ricupati e Mariella Provenzano, non si sono presentati e dunque hanno di fatto rinunciato.

Per domani è stata già fissata la prossima seduta e ancora una volta si procederà a scalare la lista: saranno chiamati a insediarsi Gino Chimenti per “Partinico città d’Europa” e Pietro Liberato in quota “L’alternativa”. Originariamente erano stati 5 i consiglieri comunale che si erano dimessi e per 3 di questi si è riusciti ad effettuare la surroga perchè hanno accettato l’incarico, e si tratta di Pino Bonnì, Katya Caravella ed Elisa Giordano. Questa catena di dimissioni e rinunce sono il frutto del clima molto teso, vissuto in particolar modo nella relazione con il commissario straordinario Rosario Arena.