Politica

Partinico, scioglimento Comune. Lettera dell’ex sindaco De Luca ai giovani: “Si riaccende la speranza”

Torna a farsi sentire l’ex sindaco di Partinico Maurizio De Luca, a pochi giorni dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questa volta lo fa con una lettera aperta indirizzata ai giovani a cui chiede di avere sempre la schiena dritta di fronte a chi prova ad osteggiarli anche di fronte a scelte che vanno nella direzione della legalità. Dalla relazione degli ispettori inviati dal prefetto al Comune per verificare eventuali infiltrazioni, è emerso un continuo ostruzionismo del consiglio comunale, della politica in generale e persino da parte degli uffici nei confronti di De Luca quando era sindaco su temi importanti come le illegalità riscontrate in ambito di rifiuti e appalti, sulla chiusura della casa di riposo e su varie altre questioni delicate. De Luca, per dovere di cronaca, si dimise nel maggio del 2019 dopo appena 11 mesi dalla sua elezione sotto i colpi di critiche molto pesanti sul suo operato. Nella lettera, l’ex sindaco fa intendere di aver dovuto sopportare il peso di quel periodo di amministrazione con scelte difficili. D’altronde persino il prefetto ha scritto nella sua relazione che De Luca non venne sostenuto dalla sua stessa maggioranza consiliare “in relazione all’adozione di provvedimenti essenziali per il ripristino della legalità e per il risanamento finanziario del comune”.

LA LETTERA INTEGRALE DELL’EX SINDACO DE LUCA

IN QUEI GIORNI PIOVEVA

Sapete ragazzi… In questi mesi di silenzio ho riguardato spesso questa foto (allegata in testa all’articolo). Anche se quel giorno pioveva mi ha dato forza il ricordo di quella sensazione; Parlarvi, circondato da quella giovane e speranzosa macchia di colore. In quei giorni eravate voi a ripararmi dalla pioggia.

Non potevate saperlo ma pioveva spesso in quelle mie giornate da sindaco della città.

Non potevate vederlo ma pioveva dentro.

Può capitare nella vita.

Succede quando la responsabilità di un ruolo ci impone scelte non facili. Capita quando il dovere bisogna esercitarlo senza titubanza, scegliendo di non rimanere comodi ma disturbando, per non lasciare tutto fermo nel solo interesse di qualcuno.

In quei momenti, se potete, prima cercate di convincere ma non lasciatevi costringere e mirate dritto agli occhi dicendo IO NON CI STO.

Se dovesse capitarvi, sappiate che in quei momenti sarete quasi soli essendo voi a dovere stare in pubblico. Di quella solitudine apprezzatene il valore perché, se lavorate per il giusto, capirete di essere più forti ad ogni passo.

Non importa se la massa non si accorge. Anzi chi è nel torto e non gli piace ciò che fate, insieme ai suoi compari urlerà più forte per distrarla. E per confonderla vi sminuiranno offendendovi. Non indietreggiate, neanche se non si faranno scrupolo a mandarvi “quei segnali”.

È in giorni come questi che sicuramente pioverà. Fottetevene… come vedete il sole arriva.

E oggi che non piove?

Ragazzi state comunque attenti.

Chi è nel torto cercherà di far passare l’idea che tutto questo è una vergogna. Chi voleva che nulla cambiasse insinuerà che il Paese è andato in basso. Che stiamo subendo una mortificazione. Prenderà scuse. Sposterà il ragionamento. Seminerà nuovo disprezzo e ancora una volta non dirà nessuna verità.

Attenti ragazzi.

Attenti alle parole che ascoltate.

Non fatevi fregare.

Oggi sulla città c’è il sole e di questa luce non dovete vergognarvi.

Anzi… Se ad un certo punto lo STATO interviene d’imperio per difendere direttamente l’interesse di una comunità, questo è solo un privilegio.

È da questa chiara e forte presenza che per la gente onesta si riaccende la speranza di un rinascimento. Raccoglietela, siatene i protagonisti, scegliete con nettezza da che parte stare e guardateli negli occhi questi parolieri da strapazzo mentre gli scandite bene in faccia

IO NON CI STO.

In quei giorni pioveva ma basta guardare bene quella foto per capire che avevamo già accanto la forza dello STATO a cui deve andare il nostro GRAZIE.