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Alcamo, sui debiti fuori bilancio Comune ancora non allineato: continuano i ritardi

Il Comune di Alcamo ancora non è riuscito ad allinearsi ai tempi massimi previsti per il pagamento dei debiti fuori bilancio. Seppur la perfomance siano nettamente migliorate rispetto allo scorso anno, si resta ancora lontani dal riuscire a centrare il pieno rispetto delle misure organizzative che ha imposto il consiglio comunale nelle misure organizzative, con l’obiettivo di evitare il maturare di spese per interessi e procedure di esecuzione forzata.

Ad essere analizzati i debiti fuori bilancio del primo semestre di quest’anno, 26 in tutto, in cui si evince che nessuno di essi è stato liquidato entro i 120 giorni imposte dalle normative in vigore. Due sostanzialmente le fasi che portano al riconoscimento del debito fuori bilancio: i tempi procedimentali, quelli quindi materiali di istruttoria, e i tempi di pagamento, quindi con la materiale prenotazione della somma in bilancio e l’approdo in consiglio comunale per il riconoscimento e la liquidazione.

Per quanto concerne i tempi procedimentali, la media è stata di 67 giorni contro i 42 che sono stati fissati dal consiglio comunale; i tempi di pagamento sono di 186,35 giorni, quindi ben 2 mesi oltre il termine di legge. “Il quadro complessivo relativo ai tempi procedimentali del periodo in esame – precisa il segretario generale del Comune, Vito Bonanno – è sicuramente migliorato rispetto ai dati dell’anno 2019, passando da circa 89 giorni medi per la conclusione dell’istruttoria a 67 giorni in media nel primo semestre 2020 che, tuttavia, non è ancora un valore pienamente rispettoso dei termini interni fissati in 42 giorni, compresi i giorni relativi al controllo contabile”.

Da considerare che queste misure organizzative sono state intraprese dal Comune per superare le criticità gestionali segnalate dalla Corte dei conti nel controllo sul rendiconto 2015. Nel novembre del 2016 sono state adottate proprio dal segretario generale le prime linee guida per disciplinare i tempi di svolgimento delle fasi istruttorie propedeutiche al riconoscimento dei debiti, indicando termini massimi per ciascuna fase. Da evidenziare inoltre che se anche c’è stato un miglioramento rispetto allo scorso anno, comunque la tendenza non è “linearmente” positiva:

“Va osservato – precisa infatti Bonanno – che la tendenza di miglioramento che si era innestata nel corso del secondo semestre 2019, con una media di 56 giorni, rispetto alla prima parte dello stesso anno ha subito un nuovo rallentamento nella prima parte dell’anno. Il quadro complessivo è, pertanto, connotato dal perdurare di criticità, seppur in misura minore rispetto al primo semestre del 2019, che saranno oggetto di puntuale esame in relazione alla tempistica delle varie fasi sub-procedimentali, nell’ambito del controllo interno”.