Lavori pubblici

Castellammare del Golfo, chiesa del Purgatorio restaurata: oggi l’inaugurazione

Dopo il restauro conservativo, torna ad essere fruibile la chiesa delle Anime sante del Purgatorio, chiusa da decenni. La chiesetta inaugurata oggi alla presenza delle autorità cittadine e del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli.

Quella delle Anime sante del Purgatorio è tra le più antiche chiese cittadine e nel primo ventennio del 1700 è stata temporaneamente, per circa dieci anni, la chiesa madre di Castellammare, nel momento in cui l’odierna chiesa Madre veniva costruita.

Conosciuta in città con l’abbreviativo “Purgatorio” o anche di Santa Lucia a motivo della diffusa devozione alla Santa siciliana, l’antica chiesa si trova in pieno centro storico, nella zona pedonale di corso Garibaldi, ed il progetto di restauro è stato finanziato dall’assessorato regionale Infrastrutture. I lavori sono stati affidati lo scorso anno alla ditta “MIREDIL s.r.l.”, di Trappeto per un importo di 163.465,55 euro (oltre a 17.234,36 euro per oneri vari).

«L’edificio storico ritorna al suo antico splendore riqualificando anche l’intero tratto del corso Garibaldi –afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. Un nostro importante bene culturale e religioso che finalmente è nuovamente fruibile dopo la conclusione dei lavori. Si tratta certamente di un risultato importante e sottolineo che il progetto ed il finanziamento sono stati presentati ed ottenuti dalla precedente amministrazione comunale. Noi abbiamo proseguito e portato a termine l’iter di gara ed i lavori così da restituire alla comunità un edificio importante dal punto di vista storico, artistico e dunque culturale, nonché un luogo di culto in centro città. Gli interventi sono stati seguiti dagli architetti Giovanni Picciuca e Daniela Bandiera che hanno curato il progetto nato dalla sollecitazione di don Fabiano Castiglione, arciprete della chiesa Madre, dalla congregazione dei marinari “Maria Santissima del Paradiso” a cui la chiesa è stata affidata nel 1700, e dall’amministrazione comunale che ci ha preceduti, permettendo di restituire alla collettività il bene -conclude il sindaco Nicolò Rizzo- nostra testimonianza storica, affettiva e culturale».