CRONACA

Borgetto. Costruzioni pericolose sul fiume Monaci, in quattro sotto inchiesta. “Rischio inondazione

Avrebbero effettuato lavori attorno al torrente Monaci, creando il pericolo di un’inondazione a Borgetto: è per questo che il Gip Nicola Aiello ha sequestrato i terreni che sorgono sulle rive del corso d’acqua, nel territorio del paese.
Sotto inchiesta – secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia – sono finite quattro persone, un anziano di Partinico, Antonino Giacalone, di 85 anni, con Leonardo Furnari, 67 anni, e i figli Francesco, di 43 anni, emigrato negli Stati Uniti, e Antonio, di 40, che invece abita a Borgetto.
Sono i proprietari delle aree su cui sono stati effettuati i lavori potenzialmente pericolosi: il pm Enrico Bologna contesta ai quattro i reati di pericolo di inondazione, deviazione di acque e danneggiamento. L’indagine è dei carabinieri. Secondo l’ipotesi dell’accusa, i Furnari e Giacalone avrebbero realizzato opere di sbancamento e di «inscatolamento del torrente, in modo da imbrigliare le acque dopo avere in parte coperto il letto del Monaci. I lavori sarebbero consistiti nella collocazione di tubi in cemento del diametro di 50 centimetri, cosa che avrebbe provocato un restringimento del flusso idrico. La situazione potrebbe creare -secondo l’ipotesi dell’accusa- il pericolo di inondazione dell’abitato di Borgetto, con serio rischio per la pubblica incolumità». I proprietari del terreno avevano ricevuto una serie di richieste di ripristino dello stato dei luoghi, ma non avevano mai provveduto. Da qui la richiesta di sequestro, presentata dalla Procura e accolta dal giudice Aiello. Ai quattro indagati viene anche contestata la deviazione delle acque del torrente Rio Carrubbella, Monaci 1, un affluente del corso d’acqua principale, e la deturpazione dei luoghi. Le opere edili sono state realizzate in cemento e in calcestruzzo e hanno sostanzialmente imprigionato le acque, determinando il mutamento del percorso delle acque fluviali. Una situazione che, secondo la ricostruzione degli investigatori, andrebbe avanti dal 2010, e che non ha trovato una soluzione di tipo amministrativo, perche i proprietari non avrebbero adempiuto a quanto era stato loro richiesto. Si è così mossa la magistratura ed è stato disposto il sequestro preventivo: se i terreni rimanessero infatti nella disponibilità di Giacalone e dei Furnari, secondo la Procura, perdurerebbero da grave condotta omissiva dei rischi che ne conseguono per la pubblica incolumità», con la possibile esondazione del torrente e l’interessamento dell’abitato di Borgetto. E con danni difficilmente preventivabili. La soluzione della vicenda potrebbe essere adesso l’esecuzione di lavori a cura e spese degli indagati.

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