CRONACA

Emergenza rifiuti, a Borgetto operatori ATO PA1 in sciopero

Incrociano le braccia da martedì scorso i 5 dipendenti dell’Ato Rifiuti Palermo 1 in servizio nel Comune di Borgetto. A parte l’assenza di mezzi idonei per effettuare la raccolta della spazzatura, lamentano la mancata fornitura dei dispositivi di sicurezza per potere lavorare, quali i guanti, le tute o gli scarponi che la società d’ambito non sarebbe in grado di fornire loro per i risaputi problemi economici e di liquidità. Una situazione insostenibile per gli operai che intendono astenersi dal lavoro ad oltranza. Lo stato di agitazione in atto, non contribuisce di certo a migliorare la situazione igienico sanitaria del territorio comunale di Borgetto, dove l’emergenza rifiuti sembra destinata a crescere. Cumuli di immondizia invadono pure il centro storico e ad oggi, il Comune, sebbene il sindaco Gioacchino De Luca abbia più volte sollecitato l’ato ad inviare uomini e mezzi idonei al servizio e denunciato la situazione alla Prefettura di Palermo e alla Regione, non è in grado di dare risposte immediate alla cittadinanza. Il primo cittadino si dice “stanco di essere messo in secondo piano per la situazione debitoria dell’ente ereditata, a cui, con grandi sforzi sta cercando di porre rimedio”.

Ecco la situazione debitoria nei comuni

Raccolta dei rifiuti a singhiozzo nei 12 comuni dell’Ato Palermo 1. Attualmente in alcuni paesi dell’ambito territoriale, i lavoratori sono fermi perchè protestano contro il mancato pagamento degli stipendi, l’assenza di condizioni di sicurezza, mezzi fatiscenti e sporchi. Le situazioni più critiche si registrano ad Isola delle Femmine e a Borgetto. Nella cittadina marinara i tredici operai hanno incrociato le braccia da alcuni giorni. Uno stop che ha fatto accumulare numerosi cumuli di spazzatura. Questa mattina si è svolto un incontro al municipio tra la Commissione Straordinaria e i dipendenti.
Complicata pure la situazione a Borgetto, dove montagne di spazzatura invadono centro e periferia. La situazione comunque potrebbe peggiorare anche negli altri comuni del comprensorio. A causa dei debiti dei comuni, sono stati ridotti i mezzi per la raccolta.

Per evitare una nuova emergenza rifiuti negli altri comuni, il commissario straordinario dell’Ato 1 Francesco Lombardo lo scorso 16 ottobre ha inviato una diffida ai sindaci morosi. Le cifre richieste sono elevatissime. A fronte di un costo mensile di 2 milioni e quattrocentomila euro, ad ottobre ne sono stati incassati circa 450,000 euro. I comuni più indebitati sono quelli più grandi, Partinico e Carini che devono rispettimente 13 milioni e 16 milioni di euro. Segue Isola delle Femmine con quasi 6 milioni, Terrasini tre milioni e mezzo, Cinisi quattro milioni, Capaci 3 milioni, Balestrate un milione e settecentomila, Montelepre un milione e mezzo, Giardinello 600.000 euro, Trappeto 811 mila euro e infine Torretta con 258 mila euro.
Gli ultimi pagamenti sono stati effettuati dai comuni tra settembre e ottobre, ad accezione di Borgetto che non versa alcuna somma dal 15 aprile e ha un debito di quasi 3 milioni.

Dopo la diffida, gli ultimi versamenti sarebbero stati effettuati in questi giorni dai comuni di Torretta e Capaci. Considerando i disservizi subiti, l’Ato da alcuni mesi chiede un anticipo del 70% delle fatture emesse.

Ma i comuni, nonostante le elevate tasse richieste ai cittadini, non riescono comunque a garantire i pagamenti, messi in ginocchio da una crisi di liquidità senza precedenti.

A Cinisi intanto, il sindaco Gian Giacomo Palazzolo sta ancora lavorando per cercare di gestire in autonomia il servizio, così come annunciato recentemente dal primo cittadino. Dopo aver firmato un apposita ordinanza con cui ha affidato la raccolta alla ditta Agesp di Castellammare, in questi giorni ha incontrato i vertici dell’Ato per definire l’accordo che dovrebbe prevedere il transito degli operai alla ditta privata.