CRONACA

“Rischio di morire”: affetta da favismo lancia un appello a Lo Biundo

Ha chiesto al sindaco di intervenire per tutelare la salute di un gruppo di persone affette da una rara malattia ma il primo cittadino di Partinico le ha risposto picche. Protagonista della vicenda è Claudia, una donna partinicese affetta da favismo: una fastidiosa allergia alle fave vissuta da molte persone come  un vero e proprio incubo.

Prendendo spunto da un’ordinanza emanata dagli amministratori del comune calabrese di Cirò Marina, la signora assieme ad altre persone con cui “condivide” il disturbo ha esortato il sindaco Salvo Lo Biundo ad adottare un provvedimento che obblighi in primo luogo produttori ed esercenti ad imballare le fave in sacchi di plastica e al contempo vieti la coltivazione dei legumi in aree limitrofe al centro urbano.

claudiaPer chi soffre di favismo il solo contatto con oggetti o cibo con cui il legume è entrato in contatto o l’inalazione di pollini attraverso la respirazione possono rivelarsi talvolta fatali. “Quattro anni fa  – racconta Claudia (nella foto) – ho vissuto una terribile esperienza all’interno di un supermercato. Ho avuto una crisi e sono dovuta ricorrere ad una trasfusione di sangue. Da allora sono costretta a barricarmi in casa e nel fine settimana a  spostarmi in un’altra abitazione al mare“.

Claudia e chi come lei è colpito da favismo soffrono di una grave anemia diffusa in Italia soprattutto nel Sud e nelle isole.  La malattia insorge per la mancanza nel metabolismo di un enzima: il glucosio 6 fosfato deidrogenasi. La carenza di questo enzima può scatenare vere e proprie crisi emolitiche, ovvero massicce distruzioni di globuli rossi con conseguente anemia. La malattia è ereditaria e al momento non dispone di una cura risolutiva. Uno dei fattori scatenanti è proprio l’ingestione di fave o l’inalazione del loro polline. In particolare, sembra che l’anemia possa essere collegata alla quantità di divicina: una sostanza presente nel legume soprattutto quando è crudo o fresco. Da quì l’idea di Claudia di rivolgersi al responsabile della salute pubblica del Comune  – il sindaco, appunto – per trovare un rimedio utile a scongiurare il peggio.

Sono andata dal Sindaco – racconta – per applicare un’ordinanza in merito, cioè l’imballaggio di fave per chi le vende, ma il sindaco ha risposto che non può intervenire. Ma il Comune di Cirò Marina per una sola residente allergica alle fave l’ordinanza l’ha fatta!”.

“Non capisco  – continua Claudia – perché questo paese non interviene sul caso. Il paese è pieno di problemi e io rischio di perdere la vita!! Basta una minima parte di polline per uccidermi. Spero che il Sindaco prenda a cuore questo mio appello e provveda a fare qualcosa per il mio bene e per il resto dei cittadini con questa allergia”.

In attesa che l’appello di Claudia venga accolto va ricordato che non esistono cure specifiche per il favismo capaci di sconfiggere la malattia. Esistono rimedi e trattamenti che solitamente attenuano i sintomi e prevengono eventuali complicazioni successive; regolarizzano il sistema immunitario offrendo al paziente le giuste energie.  Talvolta solo quelle necessarie per considerarsi vivi.