CRONACA

Il maresciallo Giuseppe Giangrande torna a casa

Il maresciallo Giuseppe Giangrande torna a casa. Ieri il carabiniere monrealese, ferito nei pressi di Palazzo Chigi il 28 aprile dell’anno scorso, ha lasciato la struttura di Montecatone, vicino Imola, per fare ritorno a Prato.

Nell’ospedale emiliano era ricoverato dal 5 febbraio scorso. Adesso per Giangrande e la figlia Martina, che fin dal primo giorno ha dedicato la sua vita alla riabilitazione del padre, la vita ricomincia, per l’ennesima volta. Il brigadiere è tornato in città accompagnato da un’ambulanza della Croce Rossa dopo un viaggio reso più “lungo e difficile”, come ha ricordato ieri Martina appena tornata a casa, dalle cattive condizioni meteo.

Il maresciallo ha “completamente superato la fase di instabilita’ clinica – spiega l’istituto di Montecatone – ed ha raggiunto le condizioni per poter rientrare a domicilio dove, con la collaborazione dei servizi sanitari del territorio di residenza, e’ previsto che possa seguire un percorso riabilitativo di minore intensita’”.

“Abbiamo concordato con il maresciallo e con la famiglia che, a tre mesi dalla dimissione – dichiara il direttore dell’unita’ spinale dell’Istituto, Jacopo Bonavita – si possa programmare presso Montecatone una visita di controllo. Siamo molto fiduciosi – continua il medico – in quanto la fase di addestramento dei familiari e dei ‘caregiver’ e’ stata completata con successo e potra’ consentire al maresciallo di affrontare la quotidianita’ in tutta sicurezza”. Giangrande si e’ avvicinato alla dimissione “con un atteggiamento molto positivo – conclude Bonavita – con una forte consapevolezza del percorso fatto e degli obiettivi raggiunti, pur nell’ambito di una disabilità”.

“Finalmente sono a casa. Qui si sta meglio” sono state le sue prime parole. “Sta bene, ma è molto stanco, come me”, ha aggiunto la figlia coraggio. Ad aspettarlo, davanti a casa, c’erano anche i colleghi dell’Arma. Tra loro il colonnello Gabriele Stifanelli e il capitano Sara Pini. Uno dei primi a inviare un messaggio a Giangrande è stato il sindaco di Prato, Matteo Biffoni.

“Sono felice che sia tornato definitivamente a Prato, per tornare finalmente a casa. Giangrande è un esempio di determinazione per tutti noi, così come lo è Martina che ho incontrato in più occasioni. Anche a lei vanno i miei auguri per un momento tanto atteso. Presto andrò a trovarlo per portargli di persona il mio bentornato a Prato”.
Lo scorso agosto, su incarico del governo, il sindaco Biffoni aveva consegnato a Martina Giangrande gli annulli filatelici dedicati al 200° anniversario di fondazione dei carabinieri, un dono a testimonianza “del ringraziamento rivolto al maresciallo Giangrande che incarna i valori e lo spirito che animano i carabinieri”.

Adesso Giangrande dovrà seguire un programma di riabilitazione qui in città come stava già facendo prima di ammalarsi di nuovo lo scorso gennaio.
A casa la figlia Martina ha fatto eseguire dei lavori (“Mi ha detto che l’ha trovata cambiata”) per facilitare la sua permanenza. Inoltre una assistente familiare lo seguirà ogni giorno. Anche Martina, in questo modo, potrà pensare magari a tornare al lavoro, anche se non a breve.

Fonte: Monrealenews.it