Nel pomeriggio di martedì 4 novembre, i Carabinieri di San Giuseppe Jato, nel corso di un posto di controllo hanno fermato Giovanni DI LORENZO. Gia’ noto alle forze dell’ordine per diversi reati anche per guida senza patente perché mai acquisita ha tentato di eludere il posto di controllo, ma i carabinieri lo hanno bloccato e oltre a contestargli l’infrazione al Codice della Strada, hanno proceduto alla perquisizione del veicolo. I carabinieri durante la perquisizione hanno rinvenuto una pistola ad aria compressa modificata per sparare colpi calibro 7,65. Per il fermato l’accusa è quella di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco alterata. Quasi contestualmente i Carabinieri del N.O.R.M. di Monreale hanno proceduto alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione di B. r.. I militari avevano il fondato sospetto di ritenere che fosse quello il posto dove DI LORENZO aveva ritirato l’arma modificata.
Scoperto un laboratorio
Era adibito per la costruzione e la modifica delle armi e munizioni. Infatti, bene occultate nell’appartamento,
L’Arsenale
oltre ad una rivoltella e un tamburo per revolver, sono stati rinvenuti 649 proiettili di vario calibro tra cui 12, 7,65, 38 special e 44 magnum. Di queste ultime, molte erano state modificate artigianalmente. Inoltre, è stato rinvenuto tutto l’occorrente utile alla fabbricazione delle munizioni: una pressa per il confezionamento con diversi adattatori per i vari calibri, bossoli, polvere, inneschi ed ogive. I reati imputatigli sono quelli di detenzione abusiva di armi e fabbricazione di esplosivi non riconosciuti. Il Magistrato, informato dei fatti, ha disposto che entrambi gli individui attendessero in regime custodiale in carcere la convalida del G.I.P., che è arrivata lasciando il DI LORENZO in carcere e l’armaiolo B. r.all’obbligo di firma in attesa delle fasi ulteriori del processo.