Onorabilissimo sindaco

Nel piccolo comune di Arrivatisani, di appena trentamila anime, compresi gatti e cani, solitamente randagi, succedono cose interessanti, da riscrivere l’intera Costituzione! Si potrebbe quasi dire che i padri della Costituzione impallidirebbero di fronte alla profonda scienza Democratica degli arrivatisanesi (abitanti di Arrivatisani) e delle loro interessanti trovate amministrative. In questo nostro primo incontro vi voglio presentare l’Arte, quella con la A maiuscola e gli importanti personaggi del comune.

Cominciamo con il primo cittadino: Toty Lo Nigro che, sindaco per la seconda volta, sta dando fondo a tutta la sua creatività, tanto che, in pochissimi mesi, aveva già dimostrato il suo talento trasformato il comune in un’immensa opera d’arte, studiosi, teologi, ambientalisti e grandi giuristi, avevano avanzato delle commosse proposte al fenomeno.

Un eminente teologo, del quale non rammento il nome, voleva cambiare il simbolo del comune, da falcone in contenitore PET, si discusse di questa proposta per mesi, fin quando un esimio assessore, Filippo Ippis, ruppe gli indugi, le discussioni e le diatribe, dichiarando quanto segue: “Cari concittadini, il falcone è un simbolo arretrato, dal sapore medievale e dal profumo fascista, propongo di toglierlo e sostituirlo con una grande opera d’arte del nostro concittadino Tano Porcelli, in virtù di ciò, gli conferiremo l’incarico e attenderemo i nobili risultati”.

Il povero Tano, Tanino per gli amici, perse il sonno e l’appetito, un pittore serio, un artista del pennello, non poteva trasformarsi in un artista del PET, anche perché il PET, scusate se lo dico, non ha nulla di artistico e questo, lui, aveva cercato, disperatamente, di spiegarlo all’assessore Ippis, ma non c’era stato nulla da fare, la non arte stava facendo impazzire il nostro pittore che non sapeva che pesci pigliare.
Decise di schiarirsi le idee facendo una passeggiata, ma non il solito corso, volle addentrarsi nelle viuzze più nascoste, quelle che profumavano di storia, tradizioni e ricordi.

Quel momento fu illuminante, ad ogni angolo scorgeva grandi ammassi putrescenti di immondizia, figure silenziose che si stagliavano contro il freddo cielo di Marzo, ogni forma suggeriva qualcosa, ma cosa?

Pensava al PET, rifletteva su quelle immense montagne di rifiuti che davano un aspetto quasi fiabesco alle strade, una fiaba degna di Dario Argento, vedeva l’immobilità, percepiva il silenzio, ne sentiva la fragranza acida e decisa ma, nella sua mente di artista, nulla riusciva a germogliare.
Ad un tratto un movimento, fra tanta immobilità, attirò la sua attenzione, un barlume di vita aveva illuminato le mente e la fantasia dell’artista, adesso aveva tutto chiaro, aveva trovato la risposta giusta e il tema più appropriato.

Tornò a casa e si mise febbrilmente all’opera, non desinò, non riposò, non parlo e non pensò, un solo unico obiettivo gli bruciava l’anima, il risultato della sua ispirazione!

Passarono sei giorni, il settimo, trovò Tanino addormentato a terra, un pallido raggio di sole gli lambì dolcemente la tempia, si spostò sui suoi capelli dove qualche filo argentato brillava di ingenua dolcezza, passò sulle sue palpebre, il tiepido bacio del sole lo destò, si alzò lentamente e ancora in ginocchio, ammirò il suo ennesimo lampo di genio, balzò in piedi, cercò il telefono, semisepolto da stracci e pennelli e compose il numero dell’assessore….” Assessore, lo stemma è pronto”, chiuse la telefonata e si girò ad ammirare il soggetto del suo dipinto: un topo grigio in campo rosso!

Fine della storia, ti è piaciuta? La prossima volta ti parlerò di un altro insigne cittadino del comune di Arrivatisani: Pippo Buzzurro, giornalista al….baffo!