BAFFI E SOLLAZZI

Nel ridente comune di Arrivatisani, giunge una stratosferica notizia, dalle desolate montagne nordiche è tornato in patria il grande Pippo Buzzurro, giornalista e cacciatore di scoop.

Magro e minuto, occhi furbetti, baffo marrone, occhialini tondi e voce graffiante, dopo l’esperienza nordica torna pieno d’idee e iniziative, primo obiettivo indagare la polita locale, scoprirne le macagne e denunciarle pubblicamente. Per raggiungere lo scopo, il grande Pippo, un pomeriggio domenicale, dopo una grande spanzata a casa della vecchia zia Gigetta, ha una visione futurista, vuoi per la tripla porzione di pasta al forno, vuoi per l’antipasto fritto misto di pesce o per il dolce finale, profiterole di cioccolata nera come la notte; comprende che la sua vita è ad una svolta cruciale, come Dante si sente nel mezzo del cammin, intricato in una selva oscura e all’orizzonte, una luce lo attira come una lampada la falena, la luce di un proiettore! si proprio un proiettore, come quelli che si usavano una volta per proiettare le diapositive! Una tv privata dove dire di tutto e di più, ecco la soluzione per giungere al potere, il fuoco mediatico lo coglie in fondo all’intestino, una fulminea corsa al bagno dove si concretizza l’idea, suggellata dallo scroscio dell’acqua che affoga il luculliano banchetto.

Nasce, tra lo stupore generale, la libera tvBaffo, un nuovo sguardo sul mondo, gli arrivatisanesi ne sono ammaliati, e lui, il grande Pippo diviene il Mentana della situazione.

 Toty Lo Nigro ne è entusiasta e con il suo amico, l’assessore  Vannuzzo Rontaleo, si incontrano di notte nella sala comunale, si chiudono nel gabinetto per discutere  una strategia che li porti alla ribalta delle notizie.

Fatto, detto e deciso, viene tirata la catenella all’unisono, il piano è pronto!

All’indomani della fondazione, grande Pippo, decide di indagare sugli appalti comunali della distribuzione idrica che risultano gestiti alla carlona o peppona, secondo il punto di vista. Con il suo staff d’assalto formato dal  gatto di casa, la zia Gigetta armata di mestolo e un lontano parente invalido civile armato di vecchia polaroid, parte all’arrembaggio! Al comune lo attende il sindaco pronto come per una parata a festa, la striscia liscia ed inamidata, il ciuffo fresco di barbiere e il sorriso durbans, si stupisce che in una normale giornata di lavoro giunga la stampa all’improvviso, si schernisce dicendosi impreparato e si spertica in presentazioni di collaboratori, assessori e lacchè, conduce il grande Pippo nella lussuosa sala comunale, dove un buffet degno di Criso l’attende, inizia l’intervista fra complimenti, commenti sulla qualità della rosticceria e assaggi vari, giunge mezzodì e gli arrivatisanesi attendono che grande Pippo molli il primo cittadino, sicuramente passato dentro al setaccio della terribile tvBaffo, chissà lo smacco per  Toty Lo Nigro che non si aspettava cotale cerbero delle indagini, i cittadini esultano, finalmente le ingiustizie saranno debellate.

Intanto, con una stretta di mano e un’emissione flatulenta, Toty Lo Nigro e Pippo Buzzurro si scolano il caffè dell’alleanza alla faccia dei cittadini che sognavano l’impossibile: la Verità.