L’antica arte del Maestro puparo Nino Canino

Ad un anno dalla scomparsa i figli ricordano il Maestro Puparo

L’opera dei Pupi Siciliani, arte orale e colta, si afferma nell’Italia meridionale all’inizio del XIX secolo. La materia trattata è principalmente quella appartenente alle “chanson de geste” della Francia Settentrionale del XI secolo. I personaggi rappresentati sono quelli del ciclo carolingio. Troviamo, infatti, i due paladini Orlando e Rinaldo e a seguire Carlo Magno, Angelica, Gano di Maganza e altri personaggi ancora. Nel 2008 l’Unesco ha dichiarato l’Opera dei Pupi siciliani Patrimonio Orale e immateriale dell’Umanità. Ed è inoltre stato il primo patrimonio italiano ad essere inserito in tale lista.

Nino Canino, scomparso un anno fa, all’età di 86 anni, a causa di una polmonite, fu, e la sua memoria continua a renderlo tale, un testimone fondamentale della cultura e della tradizione siciliana legata al mondo dell’Opera dei Pupi. La storia artistica della famiglia Canino risale a l 1828 , il capostipite di quest’arte nobile e colta, fu Liberto Canino. Nino Canino, nacque nel 1929 e nella sua famiglia rappresentò la IV generazione di pupari. Ebbe anche il merito di portare all’estero questa importante tradizione siciliana, visitò i paesi scandinavi, andò in Germania, in Spagna e visse molto tempo in Francia. Nel 1973 viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.

I “Pupi” furono per Nino Canino dei veri e propri compagni di vita, curati in tutti i particolari, durante le rappresentazioni, i burattini smettevano di essere tali per appropriarsi di un’anima, quella donata loro dalla maestria del puparo che modulando i toni di voce e i movimenti creava la storia e affascinava gli uditori con le vicende tipiche del mondo della cavalleria e con valori tipici di questa società feudale.

È importante che la città di Partinico ricordi un uomo e un Maestro come Nino Canino, avendo cura del suo ricordo e della storia legata all’Opera dei Pupi siciliani. Chi volesse conoscere meglio quest’arte, l’invito è rivolto soprattutto alle giovani generazioni, può visitare la mostra permanente allestita presso la Real Cantina Borbonica di Partinico.