ENTI LOCALI

Spese pazze delle bollette telefoniche a San Cipirello, Comune indebitato

Viene fuori da San Cipirello il caso delle bollette telefoniche “pazze”. Sono i cellulari di servizio che venivano distribuiti ad amministratori e consiglieri comunali. Ad essere coinvolto in questa vicenda, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, anche l’attuale sindaco appena eletto, Vincenzo Geluso (nella foto), all’epoca dei fatti presidente del consiglio.

I debiti accumulati con diverse compagnie telefoniche ammonterebbero a 159 mila euro per il periodo che va dal 2011 al 2014. Ci sono anche casi estremi, come quello di un consigliere comunale che in un solo mese ha speso oltre 3 mila euro. Costi che sono comprensivi non solo di telefonate ma anche di traffico internet.

Il neosindaco si difende: “Il mio telefono era necessario perchè dovevo essere reperibile 24 ore su 24 – sostiene -. Se qualcuno pensa che ci sia del losco vada in procura a denunciare. Nelle bollette c’erano delle spese internet che non mi appartengono ma legate al meccanismo Wap con contestazioni già avanzate in tutta Italia riguardo a presunte truffe”.

Il sindaco uscente Tonino Giammalva, rimasto in carica per 10 anni e che fu colui il quale mise fine ai cellulari di servizio, evidenzia che le somme sono state contestate e che c’è un contenzioso in tribunale in corso.