CRONACA

Omicidio Tocco a Terrasini: resta in carcere Salvatore Gregoli, la conferma dal tribunale del Riesame

Resta in carcere Salvatore Gregoli, finito dietro lo sbarre con l’accusa di essere stato tra coloro che uccisero e fecero sparire nel nulla Giampiero Tocco di Terrasini con il metodo della lupara bianca nel 2000. Ad inchiodarlo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Pipitone, ex boss di Carini.

Il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dal legale di Gregoli. L’uomo, 59 anni, palermitano, venne arrestato lo scorso 30 maggio: con lui anche Ferdinando Gallina, 40 anni, che si trova in America ed è in attesa di un provvedimento di espulsione, Giovan Battista Pipitone, 68 anni, entrambi carinesi, e Vincenzo Pipitone, 61 anni di Torretta, questi ultimi due già in carcere per altre vicende.

Giampiero Tocco venne sequestrato da un commando di uomini travestiti da poliziotti che avevano inscenato un posto di controllo a Terrasini: quando lo fermarono mentre era alla guida del suo fuoristrada, a bordo c’era la figlia di sei anni che venne risparmiata mentre di lui non si seppe più nulla. Sulla base del racconto di Pipitone il ruolo di Gregoli sarebbe stato centrale: lui era tra coloro i quali si travestirono da poliziotti per inscenare il finto posto di blocco.

Di questo delitto furono già accusati e condannati in via definitiva altre 5 persone: Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Damiano Mazzola e per l’appunto i due pentiti Pulizzi e Briguglio.