ENTI LOCALI

Partinico, Comune squattrinato: “Niente soldi per gli operai dei rifiuti”; tagli in vista in bilancio

In cassa non c’è il becco di un quattrino per pagare l’Ato rifiuti Palermo 1. L’allarme è stato lanciato dal commissario del Comune, Maurizio Agnese (nella foto a sinistra), che è stato schietto nei confronti del consiglio comunale convocato questa mattina per discutere della gravissima emergenza rifiuti che da settimane attanaglia la città a causa del continuo blocco del servizio per via delle proteste dei lavoratori che chiedono il pagamento degli stipendi arretrati.

L’ex dirigente della Regione in pensione, alla guida del palazzo di città da qualche giorno, ha dovuto allargare le braccia di fronte all’evidenza. In bilancio non ci sono più i soldi per pagare le fatture da circa 230 mila euro mensili che servono proprio per coprire i costi degli stipendi degli operai.

Agnese ha chiesto ai consiglieri 48 ore di tempo per potersi confrontare con tutti i capi settore e verificare come potere racimolare fondi necessari a rimpinguare il capitolo. Intanto da più parti è stata evidenziata la necessità che il commissario faccia le dovute pressioni istituzionali a tutti gli enti competenti affinchè si accertino le condizioni igienico-ambientali della città: “A nostro avviso – ha detto il consigliere comunale Giuseppe Barbici – ci sono tutti i presupposti per dichiarare formalmente l’emergenza”.

Per le strade si stima che ci siano qualcosa come 400 tonnellate di spazzatura da recuperare tra centro urbano e periferie. E ciò si consuma mentre cresce sempre di più la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Se da una parte sicuramente ci sono i cosiddetti “furbetti” che si ostinano a non voler pagare le tasse, dall’altra però crescono anche i “disobbedienti” che non pagano la tassa sui rifiuti per via di un servizio carente oramai da anni in città, dove le emergenze si susseguono a ritmo forsennato nell’arco dell’anno.

Soltanto di tassa sui rifiuti nel quinquennio compreso tra il 2010 e il 2015, come accertato e relazionato dai Revisori dei conti, non sono stati pagati qualcosa come ben 10 milioni e 300 mila euro. “Crediamo sia arrivato il momento di dare risposte alla città” ha rilanciato il consigliere Michele Chimenti. Nonostante fuori dall’aula ci sia una città sommersa dalla spazzatura, all’interno del consiglio comunale non è che ci sia da stare allegri. Sui 30 esponenti dell’assise solo in 18 hanno cominciato i lavori e progressivamente sono diventati 13, quindi non ha retto il numero legale.

Non è stato neanche possibile mettere ai voti una mozione del gruppo consiliare “Cambiamo Partinico”: “Con questa mozione – precisano i consiglieri Giovanni Billeci, Gianluca Ricupati e Valentina Speciale – avremmo voluto iniziare una seria discussione su come risolvere l’emergenza, producendo risparmi che avrebbero potuto consentire il pagamento degli stipendi dei lavoratori, di interrompere la loro astensione e rendere finalmente ottimale il servizio di raccolta differenziata porta a porta”.

Ad inizio seduta è avvenuta una surroga: Anna Ponzini (nella foto a destra), prima dei non eletti nella lista de “Il Megafono” è subentrata al consigliere dimissionario Antonio De Luca divenuto sindaco a Giardinello.