AMBIENTE

Partinico, tornano a lavorare tutti gli operai addetti alla raccolta rifiuti: “Fiducia a tempo”

Da questa mattina sono tornati al lavoro tutti gli operai addetti alla raccolta dei rifiuti in città. Si è riuscito a sbloccare il lungo contenzioso che si era instaurato tra l’Ato rifiuti Palermo 1, i suoi dipendenti e il Comune, con l’assicurazione del pagamento dei due stipendi arretrati ai lavoratori.

“E’ arrivata l’intesa con i lavoratori e il sindacato Cildi – afferma il commissario dell’Ato Palermo 1, Natale Tubiolo -. Anche se il Comune ha versato una sola fattura mensile sarà possibile pagare due stipendi arretrati ai dipendenti Ato in quanto c’era da corrispondere una minor quota ai lavoratori interinali della Temporary a cui erano stati saldati parte degli stipendi arretrati già nei giorni scorsi”.

Da oggi quindi è ripartito a regime il servizio dopo oltre un mese di difficoltà legate all’astensione dal lavoro di una trentina di dipendenti Ato che hanno attuato questa forma di protesta per le due mensilità arretrate. Dallo scorso 8 giugno avevano deciso di protestare presentandosi all’autoparco di via Ungaretti ma rimanendo di fatto a braccia conserte in attesa che l’azienda gli versasse i due stipendi arretrati maturati.

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Un lungo braccio di ferro che nel frattempo è stato condito da sanzioni disciplinari e addirittura da una denuncia alla Procura presentata dal commissario Tubiolo. Sino a martedì hanno tamponato soltanto i lavoratori della Temporary che, anche se con qualche battuta a vuoto, sono rimasti in servizio ma chiaramente riuscendo a fare quel che potevano rispetto all’enorme territorio da servire.

Una ripresa che però vedrà gli operai ancora sul piede di guerra: “Hanno voluto dare ancora una volta credito al Comune e all’Ato – afferma il segretario provinciale del Cildi, Nino Bignardelli – ma se entro venerdì gli stipendi non saranno accreditati si tornerà a protestare”.

Lunedì scorso il commissario straordinario del Comune, Maurizio Agnese, aveva addirittura emanato un’ordinanza con cui si intimava all’Ato di avviare immediatamente il servizio a regime, se il caso anche precettando il personale. Si stima che il mancato funzionamento del servizio di raccolta a regime ha provocato un accumulo di rifiuti da raccogliere pari a circa 500 tonnellate.