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Trappeto paese dei divieti, no anche al calciobalilla: multe sino a 20 mila euro e chiusura dei locali

“Trappeto non è un paese per giovani”. Parafrasando e invertendo il titolo di un famoso film dei fratelli Coen (“Non è un paese per vecchi”, ndr) c’è già chi a Trappeto ha affibbiato questa etichetta che sicuramente non è che abbia un ritorno d’immagine in positivo per un paese marinaro e che dovrebbe fare del turismo il suo punto di forza.

Perchè? Per una serie di ordinanze del neosindaco Santo Cosentino che praticamente stanno introducendo una serie di divieti, alcuni anche singolari. L’ultimo è quello del divieto di utilizzo in determinati orari della giornata del calciobalilla, il famoso e storico “biliardino” amato da giovani ma anche dai meno giovani. Il divieto di utilizzo del calciobalilla vale dalle 13,30 alle 16,30 e dopo le 22,30 da lunedì a giovedì, e dopo le 24 da venerdì a domenica. E comunque viene sottolineato che anche negli orari in cui è permesso giocare “non deve essere fonte di disturbo per il vicinato”.

Il provvedimento vale per le attività commerciali e anche per i circoli che detengono questo gioco. Trappeto dunque dice addio al fascinoso rumore delle palline che toccano le sponde il legno e che vanno in buca per il gol, delle “stecche” di metallo che frenetiche girano alla ricerca del punto da segnare e dei tanti spettatori attorno che ancora riescono a farsi attrarre da questo gioco le cui origini risalgono tra la prima e la seconda guerra mondiale e il cui inventore non si conosce con esattezza.

Il primo cittadino oltretutto dimostra di fare sul serio tanto che non solo ha introdotto una sanzione pecuniaria per chi violerà questa ordinanza così come previsto dalla legge sull’inquinamento acustico, che può arrivare addirittura a 20 mila euro, ma addirittura ha introdotto la pena accessoria della chiusura dell’attività commerciale o del circolo sino a 10 giorni. “Considerate le numerose segnalazioni pervenute da cittadini – giustifica il provvedimento Cosentino – che lamentano situazioni di disturbo causate, in particolar modo nelle ore notturne, dall’utilizzo di calciobalilla con conseguenti schiamazzi degli avventori che ne fanno uso negli esercizi pubblici e circoli privati, è ravvisata la necessità di intervenire al fine di tutelare la salute e la quiete pubblica attraverso la repressione dei rumori molesti e inutili”.

I primi effetti già si sono fatti sentire tanto che bar, pub, circoli e luoghi di ritrovo pubblici che hanno il calcio balilla si stanno attenendo all’ordinanza anche per il timore delle pesantissime sanzioni previste. I mugugni però non mancano così come per l’altra ordinanza del sindaco che riguarda invece il divieto di falò nelle spiagge e di installare tende, così come di consumo di bevande alcoliche.

In questa ordinanza il primo cittadino è voluto andare oltre: infatti ha introdotto il divieto di “detenzione e trasporto di legna, carbone, carbonella e qualsiasi altro materiale che possa servire all’accensione di fuochi sulla spiaggia”. “L’accensione dei fuochi sull’arenile – sostiene Cosentino – rappresenta un danno per l’ambiente e può essere pericolosa in prossimità degli stabilimenti balneari in legno o in prossimità di dune cespugliate”. Mentre per il divieto di installazione di tende il sindaco denuncia “schiamazzi notturni e relativa produzione incontrollata di rifiuti”.