CRONACA

Crisi Venezuela, a Balestrate boom di voti al seggio contro la Costituente di Maduro

In quasi 150 persone hanno votato al referendum non ufficiale contro l’istituzione, in Venezuela, di un’assemblea costituente al posto del Parlamento. Il 98,4 per cento ha detto ‘no’ alla proposta di Nicolas Maduro, succeduto a capo del governo al posto di Hugo Chavez con una maggioranza risicatissima nel 2013, con appena il 50,7 per cento dei votanti.

Una posizione da sempre traballante e che pare essere completamente decaduta con questi conflitti interni che hanno dato vita nello Stato venezuelano a una sorta di guerra civile. Balestrate ha quindi dato il suo massiccio sostegno alla schiera di coloro i quali sono contro Maduro: una risposta che si attendeva dal momento che proprio la cittadina marinara è una dei quelle che proporzionalmente ha il maggior numero di emigrati dalla Sicilia verso il Venezuela.

Un boom di emigrati verso il paese sudamericano che si è sviluppato in particolare negli anni ’50, quando allora la nazione era in forte sviluppo perché galleggia letteralmente sul petrolio. Tanti balestratesi dopo avere conquistato una solida posizione economica e realizzato il sogno di avere una casa sono tornati a Balestrate. Tanti sono anche quelli che hanno invece deciso di rimanere in Venezuela anche per il successo lavorativo e sociale raggiunto nelle vesti soprattutto di imprenditori.

Ma ormai da oltre un anno c’è tanta  angoscia per le sorti dei balestratesi che vivono in Venezuela e la risposta è arrivata proprio dal seggio allestito a Balestrate in piazza Rettore Evola su iniziativa del “Movimento libertador” che si oppone alla proposta che prevede l’organizzazione di elezioni in fretta e furia nello Stato che sta vivendo una grave crisi politica ed economica e che per questo sta scontando anche scontri civili e il bilancio dei morti sale.

Con questo referendum in pratica si chiede di ritirare la Costituente e riconoscere l’autonomia di altri poteri dello Stato, come il Parlamento e la Procura Generale, primi passi verso ‘una soluzione pacifica’ della crisi politica, economica e sociale che attraversa il Venezuela. Gli emigrati balestratesi stanno scontando questa crisi, alcuni di loro sono caduti economicamente in disgrazia.

Manca tutto: cibo, medicine, energia elettrica, assistenza sanitaria, trasporti, scuola e tanto altro ancora. Proprio per questo a Balestrate sono tornate dal Venezuela tantissime famiglie, forse oltre una cinquantina. Molti  hanno una casa, che un tempo utilizzavano per la villeggiatura e che ora la abitano stabilmente.