CRONACA

Incendi a Castellammare del Golfo, il day after: polemiche al veleno da sindaco e Regione

Per Castellammare del Golfo forse questa è una delle peggiori estati dell’ultimo trentennio. Tre incendi in 30 giorni, un rogo ogni dieci. Praticamente gran parte delle aree boschive sono andate in fumo. Di  verde da queste parti è rimasto poco o niente. ieri mattina con l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici e la direttrice della riserva Rosa La Barbera, il sindaco della città Nicolò Coppola ha effettuato un sopralluogo nelle zone colpite dall’imponente incendio:

“Abbiamo avuto chilometri di fuoco alimentato dal vento di scirocco e nella zona del bosco di Scopello, unitamente a polizia e carabinieri ed a tutte le forze presenti, abbiamo temuto per alcune villette ed alcuni bed and breakfast – racconta il primo cittadino – . Abbiamo deciso di evacuare la zona, allontanando circa 200 persone ma l’allarme è rientrato dopo poche ore . Ringraziamo attività, albergatori e residenti di Scopello che hanno collaborato. Fortunatamente nella notte il vento ha cambiato direzione e non ha più alimentato i roghi”.

Il sindaco ha già chiesto interventi urgenti a tutela della città per il pericolo alluvioni, scrivendo alla prefettura, protezione civile, genio civile, assessorato regionale al Territorio e ai vigili del fuoco. Quella di quest’ultimo week-end è solo l’ennesima azione devastante del fuoco:  il 2 luglio un incendio ha mandato in fumo 150 ettari di bosco su monte Inici, il successivo 12 luglio ad andare a fuoco la vasta zona di Fraginesi dove sono state evacuate 100 famiglie e bruciati 550 ettari bruciati, oltre che distrutte diverse abitazioni.

“Un disegno criminale – aggiunge Coppola – che questa volta ha avuto come obiettivo una tra le nostre più grandi ricchezze, cioè la riserva dello Zingaro. Un fronte di fuoco vastissimo ha bruciato la vegetazione nell’area a sud ma non la zona che arriva fino al mare. Un danno enorme che è stato limitato grazie all’unità di crisi che ha lavorato ininterrottamente ed in maniera encomiabile Dobbiamo reagire per ridare sicurezza ai luoghi colpiti. Il territorio di Castellammare e Scopello sarà capace di lavorare per riprendere il suo progetto di sviluppo turistico che non può essere interrotto  dall’opera di qualche delinquente”.

Negli anni 70, dopo un incendio su monte Inici, una alluvione causò morti e danni all’abitato di Castellammare e oggi, con questa serie di disastri ambientali, torna ad aleggiare questa paura. Polemico l’assessore regionale alle Risorse agricole Antonello Cracolici il cui governo è messo sotto attacco perchè accusato di non aver fatto partire per tempo la macchina antincendio, con la realizzazione in particolare dei viali parafuoco:

“Il fuoco, alimentato dal vento, – sostiene – non si ferma neanche davanti alle strade figurarsi se viene arrestato dai viali parafuoco. Tuttavia allo Zingaro sono state completate tutte le opere di prevenzione compresi i viali parafuoco. Ma ciò non ha impedito che il fuoco entrasse nell’area della riserva. Il dipartimento che dipende dal mio assessorato non si occupa del servizio antincendio, che è gestito invece dal corpo forestale, e i lavoratori addetti a questo servizio dipendono quindi da altro assessorato. Il mio dipartimento opera nelle aree di demanio e nelle 26 riserve da loro gestite. Non mi faccio certo impressionare dai professionisti dello sputa-veleno che popolano la rete”.