POLITICA

Partinico, l’ex sindaco col solito copione: ora vuole mettere il Pd con “l’estrema destra” (VIDEO)

Vincere a tutti i costi e l’ex sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo (nella foto a sinistra), sa bene come fare. Con la maschera del civismo c’è riuscito nel 2013 mettendo insieme un’armata Brancaleone, con la falsa idea di voler abbandonare i partiti (che hanno fatto in passato la sua fortuna, ndr) per poter nascondere attraverso i movimenti civici l’idea di un accozzaglia di gente che ha tanti voti nel proprio carniere.

Pazienza poi se le ideologie non c’azzeccano nulla e vanno a farsi benedire. In vista delle probabili elezioni amministrazione del 2018 a Partinico Lo Biundo ci riprova e questa volta in maniera ancor più sfacciata, non nascondendosi nemmeno più dietro a improvvisate e poco convincenti scuse. Nonostante sia un esponente del Pd, e senza nemmeno un pizzico di vergogna, è stato artefice di un’uscita a dir poco ardita in occasione del lancio della sede del “comitato liste civiche” dei giorni scorsi.

Questa volta l’ex primo cittadino si è nascosto dietro la frase magica: “Lo facciamo per il bene del paese”. La sua formula? Lo Biundo non ce l’ha (e forse non l’ha mai politicamente avuta) e senza mezzi termini ha detto: “La nostra è una coalizione aperta, dall’estrema destra all’estrema sinistra”. Chissà cosa ne pensano le segreterie provinciale e regionale del Pd di vedere Partinico, il terzo paese della provincia di Palermo, ridotto ad un laboratorio politico di quarta categoria che in realtà non ha alcuna alchimia se non quella del denominatore unico del potere.

E in tutto questo non una sola parola da parte della segreteria cittadina dei Democratici che evidentemente non ha problemi ad accordarsi anche con “l’estrema destra”. Una segreteria sempre più appiattita sulle posizioni dell’ex sindaco, forse unico “proprietario” del partito a Partinico come d’altronde ha sempre dimostrato. Non una sola parola ha proferito Gianlivio Provenzano, già assessore di Lo Biundo nella passata legislatura: la sua è una storia di sinistra, che parte già dal padre Enzo, storico esponente dei fu Democratici di sinistra.

In realtà la sua esperienza l’ha già fatta dal momento che per un periodo Provenzano ha coesistito da assessore con uomini storicamente di estrema destra, vedasi Sergio Bonnì con la sua “fiamma tricolore”. Così come ha coesistito con uomini di Alleanza nazionale, partito nel quale ha militato l’ex assessore Giovanni Pantaleo (nella foto a destra) che oltretutto ha sempre orgogliosamente sfoggiato la sua origine politica e ideologica.

L’equazione è semplice: mettere insieme candidati forti, che hanno singolarmente i voti, spartire fette di potere e accatastare consensi. L’ex sindaco, rimasto in carica 9 anni, sa bene come fare e da questo punto di vista si è dimostrato un maestro sin da quando, con un vero colpo d’arte, è riuscito a raccogliere consensi in maniera trasversale (appunto da destra a sinistra) nel 2005 facendosi eleggere presidente del consiglio.

Da allora è stata una continua escalation, tra cambi continui di casacca e improvvisate coalizioni-accozzaglie che, a dire il vero, hanno dato ragione sempre numericamente a Lo Biundo. Impressionante il dispiegamento di forze per questa prima uscita del “comitato liste civiche”: erano presenti la maggior parte dei consiglieri ed assessori uscenti. Per strada Lo Biundo non ha praticamente perso quasi nessuno dal momento che erano presenti tutti i rappresentanti delle liste civiche che lo hanno sostenuto alle scorse amministrative del 2013:

“Libertà e solidarietà”, “Partinico protagonista”, “Movimento democratico per Partinico”, Partinico futura” ed anche gli “scappati” del “Megafono”, il movimento lanciato a livello regionale dal presidente della Regione Rosario Crocetta quasi subito poi rinnegato da Lo Biundo e company. Insomma, il copione che si appresta a vivere Partinico appare sostanzialmente lo stesso.

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