POLITICA

Partinico, l’ex sindaco “cambia aria” dentro il Pd: lo intruppano i suoi nemici per i voti

Nuova “maschera” per l’ex sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo. Dopo essere stato mollato dalla sua area di riferimento interna al Partito Democratico dell’assessore regionale Antonello Cracolici ha trovato un’altra casa. Da giorni circolava la voce di una sua folgorazione per la corrente guidata dal sottosegretario Davide Faraone, in contrapposizione sicuramente a quella “cracoliciana”, ma con assoluta nonchalance Lo Biundo non si è fatto molti problemi a passare nell’altra sponda.

Ieri la sua prima uscita ufficiale proprio a Partinico a fianco di Faraone e del segretario provinciale del Pd, Carmelo Miceli. Senza nessun imbarazzo, almeno apparentemente, l’ex primo cittadino ha parlato ad un ristretto gruppo di amici e simpatizzanti del tema rifiuti: “Per risolverlo non ci vuole niente – ha commentato -, il governo Crocetta è stato fallimentare sotto questo aspetto”. Vallo a dire ai partinicesi che da Lo Biundo sono stati governati per 9 anni e sono rimasti letteralmente sepolti da quintali e quintali di spazzatura.

Alla domanda su come si sente dopo essere stato scaricato da Cracolici lui replica in modo abbastanza diplomatico: “Non voglio entrare in polemica perchè le scelte fatte da Cracolici sono scelte politiche, – ha evidenziato Lo Biundo – i rapporti personali sono un’altra cosa. La scelta che ho fatto insieme a tanti amici è quella di rimanere nel Pd e di spendermi con coerenza e lealtà”. Sulla coerenza, onestamente, ci sarebbe molto da dire. E’ infatti il “segreto di Pulcinella” il fatto che per mesi l’ex sindaco abbia girovagato in cerca di una casa che lo potesse accogliere, e senza alcun problema avrebbe anche cambiato casacca.

Nonostante le smentite quasi di rito, da tempo era risaputo che Cracolici non lo avrebbe mai appoggiato sul territorio per le prossime elezioni regionali. E lui si è affrettato proprio per questo a trovare altri “amici” che lo potessero accogliere, tenendosi stretto lo zoccolo duro del suo elettorale forte in città (buona parte di assessori e consiglieri comunali). Un colpo al cuore per i “faraoniani” della prima ora di Partinico che da sempre hanno criticato l’operato del sindaco e della sua giunta definito in più occasioni “fallimentare”.

Ultimamente, però, la loro spinta critica si era ampiamente affievolita: segno che forse una manovra simile se l’aspettavano. Intanto la situazione ha creato non poco imbarazzo al leader storico della corrente di Faraone a Partinico, fondatore dell’ex circolo del “Big Bang” Giuseppe Di Girolamo, il quale però sembra avere cambiato direzione riguardo all’ex primo cittadino: “È importante che il nostro concittadino Salvo Lo Biundo – dichiara – abbia annunciato la propria candidatura all’interno del Partito Democratico. Quella di Lo Biundo è una scelta di coerenza con il suo essere dirigente di partito, una scelta di chi intende farsi catalizzatore e tutore delle istanze di tutto il comprensorio partinicese”.

Parole di improvviso amore che in realtà celano un accordo a denti stretti. E per far riuscire l’operazione il sottosegretario non si è fatto scrupoli nel mettere da parte uno dei suoi uomini più fidati sul territorio, il terrasinese Peppe Biundo, dirigente provinciale dei Democratici, che con coerenza lo ha sempre seguito. Infatti doveva essere lui il candidato in lista per la corrente di Faraone nel Pd ma per far spazio alla new entry Lo Biundo si è fatto da parte, come lui stesso conferma:

“Io sono pronto a mettere da parte le ambizioni personali per il bene del partito – sostiene Biundo -. In questa fase stiamo costruendo una lista forte per far andare al governo il Pd e far vincere il nostro candidato alla presidenza della Regione. Io da giovane ho dimostrato di essere pronto a rinunciare alle poltrone, altri invece che da oltre 20 anni sono seduti vogliono continuare a farlo”.

In realtà questa manovra sembra proprio di vecchio stampo politico: turarsi il naso, mettere da parte la coerenza e intruppare gente soltanto perchè ha voti, come nel caso di Lo Biundo: “Non è una manovra da vecchia politica – replica Peppe Biundo -, tutt’altro. Lo Biundo ha fatto un percorso dentro il Pd, da 5 anni è un militante. Il Pd non può essere terreno di scontro fra aree”.

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