Partinico, nuova proroga per lo stadio malconcio: ok a 200 spettatori ma è ancora polemica

Riapre i battenti lo stadio comunale “La Franca” agli spettatori. La commissione pubblici spettacoli, composta da Comune, Asp, vigili del fuoco e prefettura, ha dato il suo parere favorevole per la proroga dell’autorizzazione provvisoria alla fruizione di parte degli spalti dell’impianto sportivo. L’ok è arrivato, come già nel 2015, in via provvisoria sino a che le autorità preposte non richiederanno una nuova verifica della struttura.

L’autorizzazione alla fruizione degli spalti è stata concessa, come due anni fa, soltanto per 200 spettatori per i primi tre gradoni di parte della gradinata. Questa la capienza massima della tribuna centrale per assistere alle manifestazioni pubbliche di interesse sportivo che si svolgeranno da oggi in poi. La commissione pubblici spettacoli ha verificato che sono state rispettate dal Comune le prescrizioni imposte a garanzia della sicurezza di chi entrerà allo stadio.

La parziale agibilità quindi viene confermata rispetto al parere già dato nel 2015 che aveva concesso per l’appunto questa riapertura al pubblico dopo un decennio di chiusura. In tutto questo lasso di tempo ci sono state maglie abbastanza larghe e diverse partite sono state anche giocate con tifosi “infiltrati”, a cui si sono alternati momenti invece di stringenti controlli che hanno fatto rispettare la chiusura per ragioni di sicurezza.

“Il parere favorevole – commenta il commissario straordinario del Comune, Maurizio Agnese – rappresenta un primo passo, una prima risposta alle società sportive che vogliono fruire di questo impianto. Ci sarà da lavorare ancora in attesa che si possa utilizzare il mutuo concesso da Coni al Comune per la manutenzione straordinaria dello stadio pari a 850 mila euro”. Nonostante l’ok della commissione pubblici spettacoli le polemiche non si sono placate. Infatti la società di calcio che milita in promozione, la Don Bosco, non ha fatto in tempo ad avere l’ok per poter giocare la sua prima gara casalinga prevista per oggi in casa: quindi l’esordio sarà costretto a disputarlo a San Giuseppe Jato.

“Siamo indignati – esordisce la nota della Don Bosco -. Si vuole capire ed accettare che lo stadio comunale è in primis un patrimonio sociale per l’intera comunità partinicese? Noi siamo convinti che una società sana e che crede nei valori passa attraverso lo sport, per cui non ci rassegneremo mai. Il nostro obiettivo è vedere lo stadio pieno di famiglie, bambini, tifosi che vivono giornate di sport in armonia”. Gli sportivi restano aggrappati al progetto di manutenzione straordinaria approvato dal Comune pari a 850 mila e che prevede il rifacimento di impianti a norma e delle gradinate.

Di treni a Partinico ne sono passati per potere rimettere in sesto lo stadio già prima di oggi. Nei primi anni del 2000 ci fu un bando a cui i Comuni potevano accedere: soldi provenienti dalle economie dell’impiantistica realizzata in occasione dei Mondiali ’90 di calcio. Il Comune però non si premunì di fare istanza di partecipazione mentre nel comprensorio tanti enti locali riuscirono ad accedervi. Poi qualche anno addietro spuntò l’ipotesi di una “cessione” della struttura alla gestione della Provincia regionale di Palermo che si sarebbe fatta carico di tutte le spese.

La cosa però non andò mai in porto, probabilmente proprio l’enorme quantità di fondi necessari per rimettere in sesto tutto. Oggi lo stadio è in decadenza eppure addirittura nel 1990 ospitò alcune nazionali di calcio per gli allenamenti del mondiale. Sembra passato un secolo.