CALCIO E SOLIDARIETÀ: LA JATINA PARTINICO SOCIAL STRAPPA APPLAUSI ANCHE ALL’ESSENETO DI AGRIGENTO CONTRO L’AKRAGAS

LA SQUADRA CREATA E ALLENATA DA FRANCESCO TOLA PERDE 6-0 CONTRO LA PRIMA SQUADRA AGRIGENTINA, MILITANTE IN SERIE C, MA FA UN FIGURONE IN CAMPO E FUORI.

Dopo le recenti brillanti esibizioni benefiche sui campi siciliani (fra cui vanno menzionate quelle a Mazara del Vallo, Paceco, Campobello di Mazara, Balestrate, Trappeto e Trapani, in quest’ultimo caso con un significativo pareggio per 1-1 conquistato allo stadio Sorrentino contro la formazione Berretti dei granata, allenata dall’ex calciatore Stefano Firicano, sotto gli occhi attenti del direttore sportivo Adriano Polenta, che a fine gara si sono complimentati entrambi con questi ragazzi per le loro qualità tecniche, agonistiche e morali), la Jatina Partinico Social del tecnico Francesco Tola conquista anche il glorioso stadio
Esseneto di Agrigento con la sua innata simpatia, ma anche con le sue doti tecniche e la sua grande educazione sia sul rettangolo di gioco che fuori. A tal proposito un grazie di cuore va allo staff della società della Valle dei Templi, con in testa il presidente Alessi, il mister Raffaele Di Napoli e l’addetto stampa Davide Sardo, che ha parlato di noi nel suo meraviglioso giornale online www.in3minuti.it. I ragazzi immigrati, giunti in Sicilia in questi ultimi anni (e in alcuni casi anche negli ultimi mesi) da varie parti del mondo, fra cui Ghana, Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio, Togo, Gambia, Marocco, Egitto, ieri pomeriggio hanno retto molto bene il confronto con i quotati avversari dell’Akragas, guidati in panchina dall’esperto allenatore Raffaele Di Napoli, che hanno vinto per 6-0 grazie alla doppietta della punta Salvemini nel primo tempo (con la prima rete siglata su un calcio di punizione deviato involontariamente dalla barriera) e alle reti dell’albanese Ador Gjuci, Franchi e Perugia (quest’ultimo, ieri autore di due marcature, arrivato in prestito dal florido vivaio dell’Atalanta) nella seconda frazione di gioco. Davvero encomiabili i ragazzi allenati da mister Tola, attualmente residenti in diversi centri d’accoglienza di Palermo e provincia, molti dei quali si sono conosciuti ieri per la prima volta e, pur senza allenarsi insieme con continuità anche per le notevoli difficoltà logistiche nel trovare campi adeguati e soprattutto liberi nell’hinterland palermitano, sono scesi in campo, sotto l’egida del dna comune di “Mamma Africa”, ben mixato, da ottimo dj qual è, dal loro selezionatore Francesco Tola, davvero lodevole sia come allenatore che come educatore. Fra questi giovani talenti del “Continente Nero” (che, smentendo ampiamente certi stupidi e squallidi luoghi comuni, spesso e volentieri ha molti più colori dell’arcobaleno…) ci piace menzionare, ad esempio, il monumentale difensore centrale Pascal Agha, un 19enne Nigeriano, alto quasi 190 centimetri, una miscela esplosiva di tecnica e forza fisica, ormai in Italia da circa cinque anni, con al suo attivo già alcune esperienze significative nel calcio che conta, come quelle con la Primavera del Perugia in serie B e con la prima squadra della Vastese in serie D. Parlando di difensori vanno ricordati anche il coriaceo stopper Moro e gli stantuffi Hassan e Rozack, due veri e propri treni in corsa sulle linee esterne, dove ieri pomeriggio si è ben disimpegnato (a sinistra) anche lo sgusciante Thairu, arrivato in Italia dal Ghana da appena quattro mesi, un esterno offensivo dalle mille corde, capace di fare il bello e il cattivo tempo su entrambe le fasce, in difesa, a centrocampo e in attacco. Un plauso particolare va anche al capitano della squadra, il roccioso e longilineo centrocampista Sekou Bangura, nato 18 anni fa a Conakry, capitale della Nuova Guinea, fisico alla Pogba e piedi alla Marchisio, calciatore eclettico e intelligente, in campo e fuori, in grado di fare, con grande disinvoltura, sia la mezzala che il regista. Ma non possiamo certamente dimenticare la classe e la grinta di Salif, classe 2001, originario della Costa d’Avorio, regista dalla grande forza fisica, mastino di centrocampo, il braccio e la mente davanti alla difesa (un incrocio fra De Rossi e Naingolan), così come il duttile centrocampista 17enne gambiano Kade, piedi buoni e forza fisica nonostante la bassa statura. Sempre in tema di linea mediana ci piace segnalare Ebrima Barry, 18 anni, interno, giocatore dalle buone geometrie e dall’innata sagacia tattica, ma anche Ismailly (lo chiamano “Iniesta”, come il famoso regista del Barcellona), 17enne, tecnicamente dotato, estroso centrocampista, che può giocare anche da esterno e ancora lo statuario Ousmane Camara, nato a Boke (in Nuova Guinea) 31 anni fa, un centrocampista di rottura (nel senso buono…), dotato di grande esperienza e vigore atletico, ottimo anche in veste di difensore centrale. In attacco, insieme al neoarrivato Sharif, 18enne gambiano dalla tecnica sopraffina, capace di giocare anche come esterno e come “falso nueve”, c’è l’imbarazzo della scelta per doti atletiche, balistiche, grinta, temperamento e fiuto del gol, grazie a tre veri e propri colossi giunti dalle nostre parti dalle coste africane in cerca di una nuova vita laddove, purtroppo, in molti casi, una miriade di loro connazionali quella stessa vita l’hanno persa in mare, tragicamente, nelle gelide acque del Mediterraneo. Stiamo parlando di Naibet Lazara, punta centrale, un marcantonio 18enne, che sfiora il metro e novanta di altezza, nativo del Togo (connazionale del famoso bomber ex Real Madrid Adebayor, del quale ricorda la potenza, lo stacco di testa, il forte tiro a bruciapelo e le movenze tecniche e tattiche, anche se gli mancano le treccine e il conto in banca del suo famoso “vicino di casa”…), ma anche di Malik Bah, nato 18 anni fa a Bajul, capitale del Gambia, attaccante esterno, prevalentemente destro, molto tecnico e raffinato, anche se non disdegna l’agonismo, molto forte nel dribbling e nel cambio di passo ed ancora l’autante e scattante senegalese Saibo, 18enne, fisico alla Baldo Keita (con il quale hanno in comune i natali e alcune caratteristiche tecniche e tattiche, come il senso della profondità e il senso del gol). In chiusura (“last but don’t least”, come dicono gli inglesi…), è quanto mai doveroso menzionare lo splendido squadrone che segue e supporta ormai da tempo questi meravigliosi ragazzi dal fisico scultoreo, ma buoni come il pane, oltre ad essere degli ottimi calciatori. Questa la nostra formazione base: Francesco Tola, Salvo Orlando, Antonio Ferrante, Maurizio Cossentino, Nini’ Bacchi, Michele Alessi, Vincenzo Giacalone, Gino Davi’, Giuseppe Latona, Piero Latona, Leo Traina, Giovanni Cammarata senior, Giovanni Cammarata junior e, dulcis in fundo, la nostra punta di diamante, il 17enne fantasista ghanese Moro Masamoud, opzionato dal Venezia calcio, che sta conquistando con pieno merito la scalata al successo nel mondo dello sport di alto livello. Siamo sicuri che un giorno, prima o poi, il funambolico e istrionico fantasista (quasi un sosia dello juventino Cuadrado, ma molto più solido fisicamente e capace di giostrare con enorme disinvoltura sia a centrocampo che in attacco) scoperto e lanciato dal grande “talent scout” Francesco Tola, si ricorderà del suo “Papà Francesco” (non Bergoglio, ma Tola…) e di questa splendida squadra che gli ha proposto tanti assist preziosi che lui è stato bravissimo a trasformare in gol. Ah, dimenticavo, questa mattina anche la Gazzetta dello Sport, nella sua pagina siciliana dell’edizione cartacea, grazie ad un articolo del famoso giornalista Salvo Mandracchia, parla di noi e del nostro progetto di solidarietà…

(Comunicato curato da Salvo Orlando)