POLITICA

Elezioni regionali, Partinico a bocca asciutta; l’ex sindaco Lo Biundo: “Errori da analizzare”. Exploit del sindaco di Terrasini

Concluse le operazioni di spoglio ancora una volta Partinico e il suo comprensorio restano a bocca asciutta mentre nella vicina Alcamo due sono i deputati eletti. Nella cittadina partinicese nonostante la “flotta” di candidati (ben 6 anche se in realtà in due casi si tratta di persone originarie della città e non più residenti) nessuno è riuscito nell’impresa.

A prendere più voti complessivi, quindi in tutto il collegio e non solo a Partinico, è stato il candidato del Movimento 5 Stelle Antonio Parente che ha conquistato 2.728 voti ma a fronte dei 4 seggi scattati lui è stato l’11° più votato, quindi lontano dalla possibilità di poter essere eletto. Assoluta delusione per l’ex sindaco Salvo Lo Biundo (nella foto a sinistra), in carica sino all’aprile scorso e per ben 9 anni consecutivi, arrivato a raggranellare appena 2.228 voti (meno di mille nel suo “feudo”) e giunto soltanto quinto in lista a fronte di due soli seggi conquistati nel collegio del palermitano: “Ogni battuta d’arresto nella vita serve per riflettere e analizzare gli errori per ripartire più carichi e forti di prima” commenta Lo Biundo.

Tutti gli altri partinicesi erano invece piazzati nella lista che metteva insieme Fratelli d’Italia e Noi con Salvini ma anche per loro nulla di fatto. Il più votato è stato il sempiterno medico Enzo Briganò, ex consigliere provinciale e già assessore e consigliere comunale a Partinico, giunto quinto in lista con complessivi 2.019 voti a fronte di un solo seggio scattato. A sorpresa prima di lui il borgettano Marco Briguglio, arrivato terzo forte dei suoi 2.352 voti.

Dietro loro nella stessa lista altri tre partinicesi come dicevamo: Toti Longo con 1.198 preferenze, Agostino Genova con 992 e Caterina Caravella con 570. Uscendo dai confini di Partinico importante affermazioni personale, ma nulla di più, per il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci (nella foto a destra) che è riuscito a conquistare ben 4.360 preferenze (la metà all’incirca nella sua Terrasini), secondo nella lista “Arcipelago Sicilia” che però non è riuscita a superare lo sbarramento al 5 per cento e dunque nessun eletto:

“Prendere tutti questi consensi in una competizione così importante, preparata in un poco più di un mese, non è bastato ma è stato comunque un successo – ha afferma Maniaci -. Nel mio paese con 2 mila votanti in meno rispetto alle comunali ottenere il 40 per cento dei consensi è stato un segnale forte della popolazione di vicinanza e al nostro operato”.