CRONACA

Partinico, processo a Maniaci rinviato a gennaio: e lui si autodefinisce “pover’uomo”

Per un difetto di notifica ad alcuni degli interessati al processo è stata rinviata all’8 gennaio la prima udienza a carico di Pino Maniaci (nella foto), il giornalista di Telejato, l’emittente televisiva di Partinico, che deve rispondere di estorsione e diffamazione. Oggi doveva aprirsi il processo, dopo le varie udienze preliminari, il rinvio a giudizio di Maniaci e infine lo stralcio della sua posizione da quella dei presunti mafiosi che con lui sono stati colpiti da provvedimenti della Procura nell’ambito dell’operazione “Kelevra”.

Dopo aver ottenuto di essere processato separatamente, il factotum di Telejato nel suo sito internet di autodefinisce un “pover’uomo”: “E quindi tutto rinviato, ‘Tutto da rifare pover’uomo’, come nel titolo di un libro dello scrittore americano Hans Fallada, scritto nel 1940 – si legge -. Il pover’uomo, in questo caso è il solo e solito imputato, sempre lui, Pino Maniaci”.

Il giornalista non perde mai tempo per affibbiarsi da solo delle etichette: prima si definiva “antimafia”, così come tutta la sua tv, ora invece sostiene di essere vittima del sistema della giustizia solo perchè in alcune inchieste ha messo in evidenza “il verminaio che c’era dentro la sezione delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo”. Maniaci è accusato di avere messo in atto delle estorsioni nei confronti di amministratori di Partinico e Borgetto.

Secondo l’accusa chiedeva favori per sè e l’amante in cambio di una linea soft nel telegiornale. Inoltre è accusato di diffamazione nei confronti di esponenti politici e istituzioni, giornalisti e altri. Di particolare gravità l’episodio in cui commentò che il sindaco di Borgetto, il suo vice e la presidente del consiglio furono accolti all’aeroporto in un viaggio in America da mafiosi, In questo caso la Procura sostiene che fu fatto un servizio sulla base di una lettera anonima senza aver verificato la fonte e la veridicità della notizia.