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Partinico, allarme dissesto al Comune; gli ex assessori: “Non ci sono le condizioni”

“Non credo ci siano le condizioni per il dissesto finanziario”. Parola dell’ex assessore al Bilancio del Comune di Partinico, Gianlivio Provenzano (nella foto a sinistra), che in questo modo prova ad allontanare i sospetti attorno all’amministrazione che ha retto le sorti del municipio sino all’aprile scorso per 9 anni di fila retta dal sindaco Salvo Lo Biundo e di cui lui è stato un cardine. Provenzano è stato assessore al Bilancio dal 2015, prendendo il testimone dal suo predecessore Giovanni Pantaleo (nella foto a destra), e mai ha lasciato trasparire durante il suo mandato possibili crack finanziari.

Ora però, con il rendiconto del 2016 appena approvato dal commissario straordinario Maurizio Agnese, subentrato dopo le dimissioni di Lo Biundo per candidarsi alle scorse regionali, emerge un quadro molto più che allarmante. Da più parti si parla da tempo, seppur solo ufficiosamente, addirittura di dissesto finanziario. “Non conoscendo la situazione aggiornata – sostiene Provenzano – mi sento solo di dire che non credo ci siano le condizioni per un dissesto finanziario e questo credo sia l’aspetto più rilevante”.

L’ex assessore prova così a mettere a tacere le polemiche che in queste ore nei corridoi del palazzo di città si stanno lentamente innescando. “Progressivamente – denuncia il consigliere comunale di “Cambiamo Partinico’, Gianluca Ricupati – sta venendo a galla tutta la polvere sotto il tappeto oculatamente nascosta dall’ex sindaco Lo Biundo, dai suoi assessori e dalla sua maggioranza. E Partinico è sempre più sull’orlo del baratro”. Il riferimento è proprio all’ultimo rendiconto approvato da Agnese e che presto dovrà approdare in consiglio per il suo via libera definitivo.

Anzitutto è venuto fuori dall’ultima ricognizione fatta dagli uffici che ci sono ben 2,3 milioni di euro di debiti fuori bilancio da dover riconoscere. Ma c’è anche un altro dato di fatto: e cioè i 6 milioni di euro di avanzo di amministrazione non potranno essere utilizzati per il semplice motivo che è vincolato per via dei crediti di dubbia esigibilità (crediti mai riscossi che sono finiti in prescrizione e che quindi difficilmente l’ente potrà effettivamente incassare) e di altre spese vincolate. Sono questi i due indicatori più salienti del rendiconto del 2016.

“Io so solo – commenta Pantaleo – che sino a quando ho diretto l’assessorato al Bilancio siamo stati in grado come amministrazione di abbassare la tassa sui rifiuti ed inoltre abbiamo recuperato 600 mila euro dall’evasione fiscale. Non mi risultavano debiti fuori bilancio di questa entità che oggi sono certificati dal rendiconto 2016”. Ma d’altronde che le finanze del Comune fossero tremebonde lo ha più volte sostenuto anche la Corte dei conti nell’analizzare bilanci e rendiconti degli anni passati.

Più volte i magistrati contabili hanno evidenziato addirittura “una condizione alquanto deficitaria per gli equilibri finanziari del municipio”. Specie sul fronte degli equilibri di bilancio. Situazione che è maturata secondo quanto accertato sino ai bilanci del 2010 con consistenti residui attivi (differenza tra entrate in via previsionale ed effettive) pari a ben 11 milioni di euro.