Partinico, passo verso la rinascita di villa “Margherita”: affidati incarichi dal Comune

A passi spediti verso la rinascita della storica villa “Regina Margherita” di Partinico. Il Comune ha affidato due incarichi esterni, ad un geologo e ad un tecnico che avranno il compito di mettere a punto un progetto esecutivo per la riqualificazione del grande polmone verde. La relazione geologica è stata affidata a Leonardo Ortoleva di Partinico, per circa mille e 500 euro, mentre quella tecnica all’ingegnere Domenico Russo e al geometra Giovanni Mangiapane per un importo complessivo di altre 16 mila euro.

In questo modo il Comune potrà provare a individuare qualche fonte di finanziamento che con un progetto preliminare non è possibile richiedere. I tre esterni saranno chiamati ad individuare gli interventi necessari per riaprire tutta la villa al pubblico ed a quantificare le somme necessarie. Intanto questi incarichi il municipio li sta affidando in seguito all’ok della Regione per finanziare le spese di progettazione necessarie.

Il problema più impellente è che il patrimonio arboreo della villa è sempre più a rischio: palme e alberi secolari rischiano di scomparire. Da una parte a causa di malattie e infestazioni, come quella terribile del punteruolo rosso, dall’altra a causa della mancata manutenzione del verde. Due anni fa il Comune aveva approvato un piccolo progetto che prevedeva tra le altre cose l’utilizzo di esperti della facoltà di Agraria dell’università di Palermo.

Con l’ateneo palermitano era stato recentemente siglato un protocollo d’intesa per l’elaborazione e l’attuazione di un progetto integrato di tutela del patrimonio storico monumentale della villa ma poi saltò tutto. Da almeno un decennio la villa, tra le più importanti della Sicilia per la sua storia, vive questo lento degrado del suo patrimonio arboreo. Il culmine dei problemi si verificò nel 2008, quando alla guida del Comune vi era ancora il commissario straordinario Saverio Bonura: con propria ordinanza chiuse la villa al pubblico per il crollo di alcuni esemplari di alberi secolari per ragioni di sicurezza.

Da allora è stato un vero e proprio calvario per questo storico polmone verde tra riaperture parziali e nuove chiusure per altri crolli che si sono via via verificati. In totale sono stramazzate al suolo quattro grandi piante, tre Ficus Retusa e una Phytolacca dioica. Diversi anni fa ci fu un primo responso dell’università palermitana che fece un sopralluogo con il professore associato di Botanica, il rinomato Giuseppe Bazan.

Fu appurato che alcune piante erano state attaccate da un fungo dagli effetti devastanti, in grado di indebolire la struttura arborea. Le origini di questa villa risalgono all’incirca al 1850 arricchita poi negli anni successivi da opere scultoree e anche da un palchetto della musica e da una grande vasca centrale.