Alcamo, Castello Calatubo a pezzi: altri crolli ed è polemica con il Comune

Nuovi crolli hanno interessato il Castello di Calatubo che rischia seriamente di sgretolarsi giorno dopo giorno e con esso millenni di storia. In questi giorni hanno ceduto le colonne dei magazzini dove un tempo si produceva il rinomato vino reale, pluripremiato in tutta Europa. Esterna tutta la sua preoccupazione l’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” che è stata la principale protagonista tre anni fa della cavalcata che portò ad ottenere attraverso il Fai, il fondo ambiente italiano, 30 mila euro per essere stato il terzo sito in Italia più votato nell’ambito dell’operazione “I luoghi del cuore”.

Soldi che solo in parte sono stati utilizzati, all’incirca 22 mila euro, per  la prima messa in sicurezza di un’area del complesso, ovvero l’ingresso e la prima corte su cui prospetta la cappella, grazie ad una serie di microconsolidamenti che renderanno possibile l’accesso. Ma da allora ad oggi tutta una serie di criticità hanno fermato tutte le iniziative legate proprio al Castello e alla sua salvaguardia.

A cominciare dagli 8 mila euro restanti del Fai, frutto del ribasso d’asta: “Con queste somme ancora da spendere del ribasso – afferma Stefano Catalano, presidente dell’associazione – abbiamo più volte chiesto a questa amministrazione di aggiungere il ricavato dei maggiori introiti del Comune di Alcamo che da due anni su nostra proposta sono destinati per il Castello. Si tratta di 5.200 euro di un anno fa e altri di quest’anno che ancora non ci hanno quantificato, tantissima gente da tutta Italia ha donato i maggiori introiti per il Castello”.

Secondo quanto sostiene la stessa associazione non è mai stato attuato neanche il protocollo d’intesa tra l’amministrazione e “Salviamo il Castello di Calatubo” che mira a tutta una serie di iniziative per la tutela e salvaguardia del castello: “Tutto è bloccato – aggiunge Catalano – per motivazioni che sconosciamo. Tempo fa inoltre abbiamo portato a conoscenza a questa amministrazione la possibilità di richiedere un contributo di 420 mila di fondi Europei per il nostro Castello, visto le condizioni gravissime in cui versa. Ancora attendiamo notizie ufficiali. Le istituzioni hanno l’obbligo di attivarsi, è finito il tempo delle vane promesse”.

L’amministrazione comunale si difende ed evidenzia che al contrario il Castello di Calatubo non è mai scomparso dalla loro agenda politica: “Sull’utilizzo del ribasso d’asta – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Russo – abbiamo sollecitato più volte l’ufficio Tecnico che ci ha garantito che al riguardo stanno lavorando. Per quanto riguarda quel bando che ci è stato segnalato purtroppo ogni Comune poteva al massimo presentare una sola istanza ed è stato fatto per il Castello dei conti di Modica. Considerata la cifra messa a disposizione si è preferito quel bene perchè ci permetterà degli interventi risolutivi in quel sito mentre su Calatubo necessitano somme ben più consistenti”.

Riguardo poi alla mancata attuazione del protocollo d’intesa, che prevede per l’associazione “Salviamo il castello di Calatubo” la possibilità di entrare nel sito e manutentarlo l’assessore spiega: “Non è stata data attuazione per il semplice motivo che per ragioni di sicurezza al momento non si può accedere al Castello di Calatubo – sostiene – in quanto vi è un cantiere aperto e la ditta che sta intervenendo. Quando i lavori saranno conclusi il protocollo verrà immediatamente attivato e attuato”.