Partinico, diga Jato prosciugata: la siccità non solo colpa di Giove Pluvio

Non piove e questo è il dato principale dell’attuale emergenza siccità che si sta vivendo anche nel partinicese. Ma c’è anche la mano “galeotta” dell’uomo dietro a quello che si annuncia come un vero e proprio disastro ambientale se al più presto non arriveranno le piogge abbondanti.

Perchè se da una parte Giove Pluvio non è clemente, dall’altra parte anche quel poco di precipitazioni finiscono per perdersi beffardamente al di fuori dell’oramai quasi prosciugata diga Jato di Partinico. A denunciare tutto un comitato cittadino spontaneo che si è costituito in questi giorni e che promette battaglia a fianco dell’organizzazione di categoria della Cidec, la confederazione italiana degli esercenti e commercianti:

“Abbiamo constatato una grave anomalia – denuncia il responsabile della Cidec di Partinico, Salvatore La Franca – e cioè che le grate che raccolgono l’acqua del fiume Nocella, che poi convoglia sulla diga Jato, sono otturate. Quindi, di fatto, vi è l’impossibilità che quest’acqua, che arriva dalle piogge, entri presso il canale tramite la tubazione”. Il comitato cittadino ha effettuato proprio alla diga Jato un sopralluogo, affiancato dall’organizzazione di categoria e dal deputato regionale Vincenzo Figuccia e dal consigliere metropolitano Angelo Figuccia (nella foto).

La beffa sta nel fatto che l’invaso Poma rischia di prosciugarsi e già oggi è ai minimi storici: contiene appena 9 milioni e mezzi di metri cubi d’acqua, appena il 17 per cento della sua capacità. “Una ventina d’anni fa quest’opera di canalizzazione è costata diversi milioni di euro, – afferma Angelo Figuccia – oggi in un momento in cui c’è questa crisi idrica ci accorgiamo in quale stato gli enti  preposti si muovono. Non sappiamo le competenze di chi sono, per questo inoltreremo una denuncia Procura della Repubblica per individuare i responsabili. Durante il nostro sopralluogo abbiamo persino trovato una discarica di amianto lungo il fiume Nocella che poi convoglia le sue acque all’interno della diga, quindi pensiamo a cosa è esposta questa parte di territorio”.

Per domani, domenica 28 gennaio, alle ore 10 il comitato ha deciso di organizzare un sit-in di protesta: “Credo che sia una delle crisi idriche più profonde di questo trentennio – aggiunge Vincenzo Figuccia – e di fronte a questa situazione le poche opportunità di approvvigionamento le facciamo perdere in questo modo. Tutto ciò è inaccettabile”.