Partinico, emergenza siccità: volontari ripuliscono le caditoie della prosciugata diga Jato

Rastrelli in mano e stivali ai piedi e via tutte le erbacce dalle caditoie per tornare a fargli riprendere la loro funzione di captazione e canalizzazione delle acque piovane. A organizzare l’iniziativa un gruppo spontaneo di cittadini affiancati dalla Cidec, la confederazione italiana degli esercenti e commercianti, e dal deputato regionale Vincenzo Figuccia e dal consigliere metropolitano Angelo Figuccia.

Si sono sbracciati ieri mattina per ripulire tutte le grate che sono ostruite alla diga Jato e che invece hanno una funzione essenziale, specie in questo momento in cui le piogge scarseggiano: quella di raccogliere le acque meteoriche e indirizzarle all’interno del bacino invece che far perdere tutto a mare.

Con un invaso davvero ai suoi minimi storici (in base all’ultimo rilevamento dell’Amap vi sono appena  9 milioni e mezzi di metri cubi d’acqua, il 17 per cento della sua capacità, ndc) anche quel poco di pioggia finisce per perdersi fra mille rivoli. E così è stato sino ad oggi, con le già scarse piogge che non sono state nemmeno ottimizzate in termini di conservazione del prezioso liquido.

A partecipare al sit-in anche il comitato per la salvaguardia dell’invaso Poma, recentemente costituitosi e di cui fanno parte agricoltori, semplici cittadini, associazioni, movimenti, sindacati e politica: “Da anni nessuno si è più occupato della pulizia di quell’impianto – afferma uno dei componenti del comitato, Toti Costanzo -, questa funzione la svolgeva egregiamente la Cooperativa Consorzio irriguo Jato. Per cui milioni di acqua finiscono colpevolmente a mare. Dunque l’onorevole Figuccia insieme al padre e tanti amici ieri mattina con stivali e rastrello hanno dato alla nostra sonnecchiosa città, ai nostri sfiduciati coltivatori, ai tanti pseudo politicanti nostrani, una sonora lezione di politica attiva e concreta lontana dalla fumosità, dal verbalismo e dall’inettitudine”.

Da considerare che una ventina d’anni fa quest’opera di canalizzazione è costata diversi milioni di euro e Angelo Figuccia ha già preannunciato un esposto alla Procura per individuare i responsabili di questa mancata manutenzione. Infatti attorno alla diga Jato operano diversi enti e si sta provando a verificare chi dovrebbe avere questo compito di pulizia delle caditoie.

A Partinico e nell’hinterland c’è grande preoccupazione attorno alla scarsezza delle scorte idriche della diga Jato. Molti comuni del comprensorio, come Trappeto, Balestrate, Terrasini e anche l’aeroporto di Palermo sono serviti in parte dal potabilizzatore Cicala che per l’appunto attinge l’acqua dall’invaso di Partinico.

Da non dimenticare che però l’acqua della diga serve anche l’agricoltura della zona con i suoi 7 mila ettari di coltivazioni. Il razionamento oramai appare l’unica strada percorribile se dovesse persistere questa carenza di piogge.