Montelepre, il bandito Giuliano visto il giorno dopo la sua morte ufficiale: parla un “testimone oculare” (VIDEO)

“Ho visto Salvatore Giuliano il 6 luglio del 1950, era vestito elegante senza coppola e aveva con sè una certa somma di denaro”. Sono le parole di quello che viene presentato come un “testimone oculare”, un uomo che ha conosciuto Giuliano e che è stato al suo fianco negli anni della latitanza. Agli atti ufficiali il bandito di Montelepre sarebbe morto il 5 luglio del 1950 a Castelvetrano: sarebbe stato ritrovato morto nel cortile della casa di un avvocato di Castelvetrano.

Un comunicato del comando forze repressione banditismo annunciò ufficialmente che era stato ucciso in un conflitto a fuoco avvenuto la notte precedente con un reparto di carabinieri. Sin dall’inizio apparvero però diverse incongruenze nella versione degli inquirenti sulla fine del bandito e sono state avanzate le più disparate ipotesi tra le quali quella che ancora fosse vivo e vegeto.

La procura ordinò la riesumazione del corpo tumulato nel cimitero di Montelepre il 28 ottobre 2010 ma l’esame del Dna e gli accertamenti medico-legali hanno confermato che i resti appartenevano realmente al bandito e quindi l’inchiesta è stata archiviata. Al di là di questo aspetto restano sempre molti dubbi quantomeno sulla ricostruzione della sua morte. Ad aprire un nuovo capitolo sul mistero che aleggia attorno alla controversa figura di Giuliano adesso sono Valentina Gebbia, scrittrice, giornalista e regista, insieme al criminologo Nunzio Giangrande.

Hanno incontrato un testimone oculare, un uomo che ha conosciuto Giuliano e che è stato al suo fianco negli anni della latitanza. E dal suo racconto emergono scioccanti rivelazioni che rimettono in discussione l’intera vicenda. Il primo video pubblicato da Valentina Gebbia ha già ottenuto migliaia di visualizzazioni, a prova del fatto che la figura di Salvatore Giuliano desta ancora molta curiosità.

E oggi, alla vicenda, si aggiungono nuovi e inquietanti dettagli, raccontati da quest’ultimo testimone oculare e raccolti in un secondo e ancora più avvincente video pubblicato su Youtube e diffuso anche sui social. Sono tanti gli interrogativi che ruotano attorno alla figura di Salvatore Giuliano. Un giovane amato dalla sua terra che ancora oggi lo ricorda con affetto, un bandito temibile di cui persino i servizi segreti internazionali si sono occupati. Accusato di essere il fautore della strage di Portella della Ginestra, il suo nome fa ancora discutere, a quasi 70 anni dalla sua morte.

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