CRONACA

Partinico, colpo di grazia a villa “Margherita”: le raffiche di vento buttano giù gli alberi (VIDEO)

Dello storico e invidiato polmone verde di villa “Regina Margherita” di Partinico non rimane oramai quasi più nulla. Il colpo di grazia glielo hanno dato le fortissime raffiche di vento che su Partinico si sono abbattute a cavallo tra ieri e questa notte.

Numerose essenze arboree sono letteralmente crollate di fronte alla forza delle folate anche se in realtà è la conseguenza di un degrado e di un’incuria che si trascina da oltre un decennio. Infatti gli arbusti sono venuti giù perchè indeboliti da una malattia, riscontrata oramai già diversi anni fa, ed il resto lo ha fatto il vento. Da oggi, per ragioni di sicurezza, è stato deciso dal Comune di chiudere i cancelli della villa per non far accedere nessuno.

Il problema più impellente è che il patrimonio arboreo dello storico sito dell’800 è sempre più a rischio: palme e alberi secolari rischiano di scomparire. Da una parte a causa di malattie e infestazioni, come quella terribile del punteruolo rosso, dall’altra a causa della mancata manutenzione del verde. Due anni fa il Comune aveva approvato un piccolo progetto che prevedeva tra le altre cose l’utilizzo di esperti della facoltà di Agraria dell’università di Palermo.

Con l’ateneo palermitano era stato recentemente siglato un protocollo d’intesa per l’elaborazione e l’attuazione di un progetto integrato di tutela del patrimonio storico monumentale della villa ma poi saltò tutto. Da almeno un decennio la villa, tra le più importanti della Sicilia per la sua storia, vive questo lento degrado del suo patrimonio arboreo.

Il culmine dei problemi si verificò nel 2008, quando alla guida del Comune vi era ancora il commissario straordinario Saverio Bonura: con propria ordinanza chiuse la villa al pubblico per il crollo di alcuni esemplari di alberi secolari per ragioni di sicurezza.

Da allora è stato un vero e proprio calvario per questo storico polmone verde tra riaperture parziali e nuove chiusure per altri crolli che si sono via via verificati. In passato, prima di questi ultimi crolli, sono stramazzate al suolo quattro grandi piante, tre Ficus Retusa e una Phytolacca dioica

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