CRONACA

Partinico, scommesse e mafia: Bacchi mette nei guai Biagio Conte

L’inchiesta su mafia e scommesse che ha portato all’arresto di 31 persone, la maggior parte delle quali di Partinico dove vi era il quartier generale di questo sistema illecito, ha messo nei guai Biagio Conte (nella foto a destra) e la sua missione “Speranza e carità”. Infatti rischia di essergli sottratta l’ex Fonderia Basile di Palermo, luogo dove il missionario laico ospita i senzatetto.

Questa struttura risulta infatti essere ancora della società Cannone Bonetti srl di cui uno dei titolari, il partinicese Alfredo Cannone (nella foto a sinistra) è ai domiciliari con l’accusa di riciclaggio in favore del vertice di questa organizzazione criminale capeggiata da un altro partinicese, Ninì Bacchi. In questa operazione antimafia proprio l’ex Fonderia c’entra, eccome. Nel senso che Cannone aveva acquistato la struttura ma dopo le pressioni nate da fratel Biagio, che fece una dura protesta perchè l’immobile ospitava per l’appunto i senzatetto, dalla stessa società fu fatta la promessa di restituire tutto allo stesso costo con cui l’avevano acquistata all’asta, all’incirca 160 mila euro.

Come oggi racconta il missionari dalle pagine del Giornale di Sicilia gran parte di quella somma, raccolta grazie alle donazioni e ad una straordinaria azione di solidarietà partita da ogni parte della Sicilia, è stata versata alla Cannone Bonetti srl che però risulta ancora intestataria formale dell’ex fonderia. Ora con questa inchiesta cosa possa succedere nessuno lo sa anche perchè doveva essere messa a punto una sanatoria edilizia di cui si era fatta carica la stessa società che aveva acquistato la struttura ma di cui non si è saputo più nulla.

“Ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica, alle autorità del Palazzo di giustizia, ci rivolgiamo ai magistrati, al prefetto, – dice fratel Biagio al Giornale di Sicilia – affinché possano requisire l’immobile dell’ex Fonderia Basile, affidarla alla Regione siciliana, che possa donarla al Comune di Palermo, così che il sindaco possa affidarla in comodato d’uso alla missione Speranza e Carità”.