CRONACA

Terrasini, l’eterna querelle su Torre Alba: Comune condannato a pagare 2 milioni di euro

Torre alba, nuovo e chissà forse definitivo capitolo. A mettere una pietra tombale all’infinita querelle tra proprietari e Comune potrebbe essere stata la corte d’appello. La prima sezione in questi giorni ha emesso una sentenza in cui in buona sostanza condanna il Comune a pagare quasi 2 milioni di euro per l’acquisizione del bene e del terreno attorno, e per l’occupazione dei luoghi dal 2002 sino ad oggi. Soldi che dovranno essere liquidati alla famiglia Cusumano proprietaria del sito: se non arriverà la liquidazione i privati torneranno in possesso dell’immobile e questo sulla base di una precedente sentenza del Tar che risale al 2013 e che imponeva al Comune l’acquisizione oppure il rilascio.

Sembra davvero essere arrivata ad una svolta questa infinita contesa che per l’appunto ha avuto inizio nei primi anni 2000. Per l’esattezza era il 2002 quando il Comune terrasinese avviò la vera e propria occupazione dell’area e addirittura andò ad abbattere due corpi di fabbrica adiacenti per realizzare quella che oggi è l’attuale villa. Nel frattempo però i proprietari (sono più di uno e parallelamente c’è stato un braccio di ferro anche con un’altra famiglia, la Marsala Fanara, ndc) hanno iniziato una lunghissima battaglia legale: in questi 16 anni diverse sono state le sentenze del tribunale amministrativo regionale.

Per l’esattezza si sono susseguiti da allora ad oggi ben tre giudizi in cui per l’appunto la famiglia Cusumano è sempre riuscita a far annullare le procedure di esproprio. Nel 2013 il Comune di Terrasini, pur di non restituire i terreni occupati in seguito ad un pronunciamento chiaro sempre del Tar, preferì liquidare poco più di 47 mila euro. Una cifra ritenuta irrisoria dalla proprietà che, assistita dall’avvocato Calogero Di Stefano, citò nuovamente in giudizio il Comune di Terrasini che oggi, a seguito di quest’ultima sentenza, dovrà invece pagare due milioni di euro.

“Sono state accolte le domande da me formulate – afferma il legale della famiglia Cusumano – e con questo pronunciamento la corte d’appello ha ordinato al Comune di Terrasini di pagare al proprietario la cifra, a titolo d’indennità di acquisizione e risarcimento”. Un risvolto giudiziario che però mette in crisi il municipio terrasinese: “Io sapevo che la cifra fosse inferiore – sostiene il sindaco Giosuè Maniaci investito solo ora da questa contesa dal momento che ricopre la carica da meno di due anni -. Mi interfaccerò con gli uffici e la politica per verificare il da farsi e documentarmi meglio sull’esito di questa sentenza. Certamente 2 milioni di euro sono una cifra non indifferente per un Comune come quello di Terrasini”.

Una storia che però è enormemente  intricata e di non facile risoluzione. Infatti negli anni passati il Comune in questi terreni ha realizzato il parco urbano denominato “Torre Alba” con fondi della Regione Siciliana e della Comunità Europea per un importo di oltre un milione e 600 mila euro e nel tempo ha utilizzato il bene per eventi e manifestazioni turistico-culturali: ecco perchè le varie amministrazioni che si sono succedute hanno sempre considerato l’area di utilità pubblica.

Torre Alba, detta anche Torre di Cala Rossa, è un’antica fortezza di difesa costiera che faceva parte del sistema di Torri costiere della Sicilia. Secondo fonti storiche questo bene nel 1578 non era stato ancora costruito, solo pochi anni dopo fu predisposto il progetto. Faceva parte del sistema difensivo di avvistamento di naviglio saracene ed era in collegamento visivo ad est con la Torre Mulinazzo e con la Torre di Capo Rama ad ovest.