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Castellammare del Golfo, Biagio Conte presenta la sua “casa dell’accoglienza”

Una casa alloggio per indigenti e non solo: il Comune di Castellammare del Golfo presto assegnerà ben due beni confiscati a Biagio Conte, il missionario laico che aiuta i senzatetto a Palermo e fautore di mille battaglie con la sua “MIssione speranza e carità” a favore degli ultimi. L’annuncio è stato fatto nel corso dell’incontro nell’aula consiliare per la presentazione del progetto di realizzazione della struttura che sorgerà in contrada Ciauli-Guidaloca.

“A Biagio Conte – ha sottolineato il sindaco Nicola Coppola – andranno in gestione due beni confiscati per portare avanti i suoi progetti che sono essenziali nel sociale, oggi più di ieri per le tante famiglie in difficoltà”. A presenziare alla conferenza il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, ed anche una rappresentanza della Sovrintendenza ai Beni culturali che ha dato il suo ok alla realizzazione dell’alloggio per bisognosi.

Raggiante Biagio Conte ha raccontato la sua esperienza e l’obiettivo che si è prefisso sul territorio castellammarese: “Aiutare gli ultimi significa anzitutto aiutare sè stessi per il proprio territorio” ha detto il missionario. L’immobile sarà realizzato su due elevazioni fuori terra su un terreno in sensibile pendenza. La “casa dell’accoglienza”, questo il nome vero e proprio, avrà una cubatura di complessivi mille metri cubi e una superficie di circa 300 metri quadri.

Un ampio spazio della struttura sarà dedicato alla preghiera, sia all’interno che all’esterno dell’edificio con un pergolato sul lato est prospiciente la baia di Guidaloca così come dal progetto redatto dall’architetto e concordato con il responsabile della “Missione speranza e carità”, don Pino Vitrano. Annessi all’alloggio vero e proprio sono previsti anche dei servizi mensa e quindi degli spazi per socializzare.

In tutto questo comunque il ruolo del Comune è stato abbastanza marginale: infatti la struttura sarà realizzata interamente con fondi raccolti attraverso le generose donazioni, mentre il terreno ampio all’incirca 40 mila metri quadri è stato dato alla “missione” dalla famiglia Suriano. Gli uffici tecnici del Comune si sono messi a disposizione per la progettazione, così come diversi liberi professionisti. La conferenza di presentazione del progetto si è resa necessaria per far conoscere anzitutto il progetto e per divulgarlo in modo che si possa alimentare la raccolta fondi per poter completare l’immobile.

Intanto si parte e a stretto giro di posta dovrebbe anche essere posata la prima pietra: secondo il cronoprogramma entro la fine del prossimo mese di marzo. Il vescovo, così come l’amministrazione comunale, hanno lanciato un appello a chiunque ne abbia la possibilità di aiutare in ogni modo la “missione” per arrivare alla realizzazione della casa dell’accoglienza: si può aiutare non solo attraverso delle donazioni di soldi ma anche mettendo a disposizione la propria professionalità quindi scalpellini, muratori e quant’altro necessario per mettere in piedi un intervento edilizio di tale portata.

Ad accogliere frate Biagio anche le scuole e come sempre il missionario ha rivolto uno sguardo d’amore a tutti i bambini e loro lo hanno salutato con un grande urlo di gioia.