CRONACA

Partinico, mafia e scommesse: altri 4 arrestati scarcerati dal tribunale del riesame

Dopo Giampiero Rappa anche Marco Cannatella, Antonio Grigoli e i fratelli Vincenzo e Marco Corso sono stati scarcerati. Sono tornati a casa dopo le valutazioni fatte dal tribunale del riesame di Palermo che ha revocato le ordinanza ei custodia cautelare in carcere scattate in seguito all’operazione “Gamer over” che ha messo in luce un sistema di scommesse illecite con l’appoggio della mafia e di insospettabili colletti bianchi.

Vincenzo e Marco Corso, entrambi di Partinico, erano accusati di associazione a delinquere finalizzata al gioco clandestino e truffa aggravata ai danni dello Stato. In pratica facevano da promoter per la società di Ninì Bacchi, l’imprenditore partinicese a capo dell’organizzazione criminale. Sono fuori anche Antonio Grigoli, 50 anni originario di Borgetto ma da tempo residente a Certaldo in provincia di Firenze, e Marco Cannatella, 54 anni di Partinico, difesi dagli avvocati Antonio Maltese e Antonio Ingroia.

Grigoli era gestore di un’agenzia di scommesse del circuito di Bacchi a Fiesole, nonché di una rete di agenzie, inquadrato nella lista dei “Sotto Agenti” Mastersicilia B2875 in qualità di “Personal Joker”, quindi responsabile per la diffusione commerciale dei siti e brand dell’associazione che faceva capo sempre a Bacchi, con il compito di affiliare nuove sale giochi e scommesse e gestire la successiva relazione operativa con il vertice dell’associazione sul territorio fiorentino.

A lui viene contestata l’associazione a delinquere semplice finalizzata alla consumazione di innumerevoli reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, nonché di concorso in associazione di stampo mafioso. Secondo l’accusa avrebbe messo a disposizione un proprio conto corrente dove dare la possibilità a Bacchi di trasferire fondi per oltre mezzo milione di euro considerati “di provenienza delittuosa”.

Cannatella invece è stato accusato di essersi fittiziamente intestato un’agenzia di scommesse in corso dei Mille “avendo operato al fine di avvantaggiare l’organizzazione mafiosa Cosa Nostra”.