ENTI LOCALI

Borgetto, commissari dichiarano il dissesto del Comune: voragine da oltre 7 milioni di euro

Disavanzo di amministrazione di oltre 7 milioni di euro, quasi 4 milioni di debiti fuori bilancio, riscossione dei tributi quasi inesistente anche di fronte ad evasori e morosi. Con questo quadro disastroso il Comune di Borgetto dichiara il dissesto finanziario. Non è servito a nulla il riequilibrio finanziario pluriennale che già nel 2016 venne proposto dall’allora giunta guidata dal sindaco Gioacchino De Luca e approvato dal commissario straordinario che sostituiva il consiglio comunale dimissionario in blocco.

Da allora ad oggi la voragine si è aperta ancora di più come attestato anche dal responsabile dell’Area Finanziaria del Comune, Gianluca Coraci, e dal segretario generale del municipio Caterina Pirrone. Se il disavanzo di amministrazione al 31 dicembre del 2015 era pari a quasi 4,5 milioni, esattamente un anno dopo quando ancora vi era in carica il sindaco Gioacchino De Luca arrivò a 7,1 milioni.

“Si prende atto – sottolineano Coraci e Pirrone – del dissesto finanziario del Comune conseguente all’accertamento della sussistenza delle condizioni previste dalla legge che regola la materia”. I commissari straordinari, che reggono le sorti del Comune dal maggio del 2017 dopo lo scioglimento del governo cittadino per sospette infiltrazioni mafiose, hanno deliberato l’approvazione della proposta di dissesto formulata dagli uffici. Entro i prossimi 5 giorni il Comune trasmetterà il provvedimento, con la relazione dei revisori che ha analizzato le cause che hanno provocato il dissesto, al ministero dell’Interno, alla Procura della Corte dei Conti, all’assessorato regionale delle Autonomie locali ed alla prefettura.

Il quadro che esce fuori è davvero allarmante. Anzitutto per la mole di debiti fuori bilancio per un importo complessivo che arriva quasi a 4 milioni di euro. Non solo: è stata verificata anche l’esistenza di passività potenziali derivanti da procedure espropriative, quantificate dal responsabile dell’Area tecnica in 386 mila euro, non sfociate allo stato in un contenzioso. Senza dimenticare l’esistenza di un contenzioso con l’Ato Palermo 1, l’ente che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in paese, pari a 2,6 milioni finito in appello dopo che in primo grado venne dato ragione al Comune che si oppose con il sindaco De Luca.

Ci sono anche pesanti accuse proprio alla precedente amministrazione. Ad essere contestate improprie operazioni, la bassa percentuale di riscossione dei tributi che si ferma addirittura al 15 per cento e addirittura “la non veridicità del rendiconto 2015” a causa, tra l’altro, del superamento di 4 parametri di deficit strutturale di cui uno solo in realtà sarebbe stato dichiarato dall’ente municipale.

“Questo quadro economico – replica l’ex sindaco De Luca – è frutto non certamente dei miei 4 anni di amministrazione ma di una serie di debiti accumulati nel decennio precedente ed anche oltre. Al mio insediamento i debiti erano pari a 15 milioni e oggi sono certificati a 7,2. Questo grazie al lavoro di spending review portato avanti dal mio governo cittadino, a cominciare dal taglio delle indennità, dei telefoni, delle feste e di tanto altro ancora. Questa amministrazione si è fatta carico anche di pagare debiti pregressi per la raccolta dei rifiuti di oltre 800 mila euro e sul contenzioso sono sicuro che anche in appello il municipio avrà ragione.

Sul rendiconto 2015 dico solo che quello è elaborato dagli uffici e non certo dall’amministrazione. Il nuovo sistema contabile introdotto con le successive normative ha portato poi a questa scelta quasi obbligata. Anche sul fronte della riscossione dei tributi abbiamo affidato tutto ad una società esterna e siamo stati pesantemente attaccati per questo dalle opposizioni. Per salvare l’ente dal dissesto abbiamo fatto tutto ciò che era possibile”.