AMBIENTE

Trappeto, inquinamento San Cataldo: gli ambientalisti denunciano “scarichi dal depuratore di Partinico”

Nei pressi del depuratore di Partinico segni di reflui non trattati ma è secca la smentita dell’Amap, la società che gestisce l’impianto che al contrario dopo un sopralluogo conferma che è tutto nella norma. La denuncia parte dal comitato “San Cataldo Baia della Legalità”, formato da ambientalisti, liberi professionisti, studiosi, storici, uomini di cultura e semplici cittadini per difendere il tratto di costa di San Cataldo, compreso tra Trappeto e Terrasini, dove finiscono per confluire torrenti contenenti questi presunti scarichi inquinanti.

Hanno documentato tutto alcuni componenti del comitato con telefonino in mano: hanno ripreso intorno alla mezzanotte a cavallo tra giovedì e venerdì quest’acqua a occhio nudo visibilmente sporca che finiva sino al mare di San Cataldo. Risalendo poi il tratto dei fiumi che affluiscono in questa costa sono giunti sino alle soglie del depuratore comunale di Partinico, oramai da qualche anno in gestione all’Amap in seguito alla cessione delle reti idriche e fognarie deliberato dal consiglio comunale su input dell’allora giunta guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo.

Qui viene per l’appunto documentato come l’acqua di colore marrone scuro scorra liberamente, intrisa poi di schiuma che generalmente indica la scarsa salubrità. Anche sotto l’aspetto olfattivo i componenti del comitato non hanno dubbi: “La melma – denunciano – ha invaso tutto, la puzza fognaria era pungente, la guardia costiera è stata allertata. Non resteremo a guardare, questa volta vogliamo i responsabili”.

Dall’Amap però replicano che in realtà il depuratore è perfettamente funzionante in seguito a un sopralluogo effettuato nella mattinata di ieri congiuntamente alla polizia municipale: “Dopo la segnalazione – evidenzia la società che gestisce il depuratore – abbiamo effettuato le verifiche come da protocollo in questi casi. Nel caso specifico non sono stati rilevati sversamenti”.

Negli ultimi tempi sono partiti davvero dei controlli stringenti tanto che la Capitaneria è riuscita a beccare in flagrante anche un paio di oleifici di Partinico che scaricavano abusivamente acque di lavorazione della propria azienda. L’Arpa nelle sue frequenti analisi di laboratorio sui prelievi fatti ha ravvisato anche la presenza di scarichi fognari provenienti presumibilmente da acque reflue non depurate.

“Mi chiedo come si possa essere così miopi – ha dichiarato Francesco Loria, uno dei leader del comitato Baia di San Cataldo – nel rimanere inerti rispetto a una tale situazione di inquinamento che si verifica da decenni”.