AMBIENTE

Partinico, fallimento Ato rifiuti: ipotesi proroga gestione, ora la palla passa al tribunale

L’Ato rifiuti Palermo 1 tenta di salvare il salvabile, e soprattutto i posti di lavoro degli operai che effettuano la raccolta dei rifiuti a Partinico ed in altri Comuni dell’hinterland non ancora transitati nella nuova gestione dell’Srr. Dopo la sentenza del tribunale di Palermo, che dichiara il fallimento della società d’ambito, si sono susseguiti una serie di incontri tra il liquidatore dell’Ato, Antonio Geraci, e il curatore fallimentare nominato dal tribunale stesso, Giovan Battista Coa.

“E’ stata trovata un’intesa – afferma Geraci – che più che altro definirei un’unità d’intenti. Sarà formulata al tribunale la richiesta di una gestione provvisoria dell’Ato. Riteniamo congruo come tempo all’incirca 3 mesi che dovrebbero essere bastevoli per far transitare l’attuale sistema dell’Ato all’Srr, le nuove società che gestiranno i rifiuti in Sicilia”. In buona sostanza il liquidatore dell’Ato ha già formulato questa istanza al curatore fallimentare, il quale a sua volta sarà chiamato a dare un parere che dovrebbe essere positivo.

Dopodichè tutto passerà in mano al giudice delegato del tribunale fallimentare di Palermo che avrà la parola definitiva sulla vicenda. “Noi ce la stiamo mettendo tutta, non vogliamo lasciare i lavoratori per strada, – aggiunge Geraci – però ovviamente deve essere tutto autorizzato da curatore e giudice delegato”. Si incrociano quindi le dita e si spera che il tribunale fallimentare possa garantire la prosecuzione temporanea, e di conseguenza l’esercizio provvisorio.

Questo permetterebbe di poter far proseguire i rapporti di lavoro con i dipendenti dei Comuni sino ad oggi amministrati dall’Ato, quindi Partinico, Borgetto, Cinisi, Terrasini, Capaci e Torretta. Si spera soprattutto che non avvenga quanto accaduto già con un altro Ato rifiuti peraltro della provincia palermitana, l’Ato Belice Ambiente, che non ha incassato dopo il fallimento l’ok all’esercizio provvisorio.

Se così fosse le conseguenze sarebbero davvero drastiche: “Se dovesse materializzarsi questo scenario, ma noi non crediamo perchè seppur fra mille difficoltà la situazione dell’Ato Palermo 1 non è poi così disastrosa, – precisa il liquidatore della società d’ambito – allora si dovrebbe procedere ai licenziamenti degli operai e in capo ai Comuni verrebbe dato l’onere di attivare i bandi di gara per l’affidamento degli appalti. Tale situazione resterebbe così sino a che non si andrebbe a completare il passaggio all’Srr”. Il fallimento dell’Ato è stato decretato sulla base di un debito del 2008 da 4 milioni di euro contratto con l’Amia, la società che gestiva la discarica di Bellolampo dove venivano smaltiti i rifiuti.