AMBIENTE

Balestrate, primo ok alla potabilità dell’acqua dall’Asp: si attendono controanalisi

Primo ok alla potabilità dell’acqua, ed è sicuramente quello più “pesante”. Arriva infatti dall’Asp di Palermo che dalle ultime analisi effettuate a campione sull’acqua che sgorga dai rubinetti dei balestratesi ha evidenziato che “sono conformi a quanto prevede la legge”.

A questo punto dovrebbe essere solo una formalità l’annullamento dell’ordinanza di divieto di potabilità dell’acqua: “Attendiamo ulteriore riscontro dall’Amap che ha svolto campionature questa settimana” ha affermato il sindaco Vito Rizzo. Non appena sarà certificato anche il via libera da parte della società che gestisce le reti idriche e fognarie a Balestrate allora il primo cittadino potrà revocare l’ordinanza tutt’ora vigente che è stata emessa lo scorso 23 dicembre in seguito alle impurità trovare nell’acqua.

In questo lasso di tempo gli operai e i tecnici Amap hanno effettuato una serie di interventi alla sorgente Martine, fonte del problema della non potabilità dell’acqua in quanto la sorgente si mischiava alla sabbia a finiva nelle vasche dell’acquedotto. “Sono stati effettuati degli interventi di pulizia – evidenzia Rizzo – che hanno permesso di eliminare le impurità”. In questo periodo i cittadini hanno lamentato il fatto che dai loro rubinetti fuoriusciva acqua di colore giallognolo, per l’appunto a causa della presenza di sabbia.

Il problema sarebbe connesso alle piogge dell’inverno scorso che si sono verificate in paese. Avendo Balestrate le due sorgenti di Passarello e Martine notevolmente soggette a fenomeni di insabbiamento, si è venuto a verificare il problema dell’acqua torbida. Il problema dell’infiltrazione della sabbia nell’acqua oramai a Balestrate si trascina dall’estate dello scorso anno, quando addirittura vi fu anche una cronica carenza idrica a causa della chiusura dell’erogazione dalla sorgente Martine che si insabbiò totalmente.

Il problema si trascinò sino all’estate trascorsa, quando l’Amap fece degli interventi che durarono oltre una decina di giorni direttamente alla vasca principale della sorgente Martine, portando a termine i lavori di “disinsabbiamento”: in pratica è stata asportata la sabbia che si trovava all’interno delle vasche e che finiva poi nelle case dei balestratesi.

Venne appurato, a seguito di una verifica, che la sorgente ebbe un “collasso” naturale: in pratica si era abbassato il livello dell’acqua e da qui si spiegò il motivo dell’enorme infiltrazione di sabbia nelle tubature. Ci si rese conto in pratica che quest’enorme quantità di sabbia che veniva trasportata dalla sorgente Martine non poteva essere smaltita dalle vasche di decantazione e da qui il problema dell’acqua gialla che fuoriusciva dai rubinetti.