CRONACA

Borgetto, ex sindaco assolto dall’accusa di “lesioni colpose”: denunciato da vittima di randagismo

L’ex sindaco di Borgetto Gioacchino De Luca (nella foto) è stato assolto dal tribunale di Palermo in primo grado dall’accusa di “lesioni colpose”. Ad averlo denunciato fu una donna di 54 anni, rimasta vittima dell’aggressione di un cane randagio nei pressi della sua stessa abitazione. Il giudice però ha prosciolto l’ex primo cittadino da ogni accusa, tra 60 giorni poi saranno depositate le motivazioni.

La donna venne aggredita, secondo la ricostruzione che ha fatto in seguito alla denuncia presentata alla polizia municipale, 4 anni fa sulla statale 186 mentre era intenta a gettare un sacchetto della spazzatura. La 54enne ha raccontato che il cane prima ha cominciato minacciosamente a ringhiare, poi l’ha seguita sin davanti casa sino a che non le è saltato addosso. Nella caduta la vittima ha riportato ferite al ginocchio e la lussazione di una spalla con prognosi di diversi giorni giorni certificata dai medici dell’ospedale Civico di Partinico.

E’ stata ascoltata anche una testimone che ha confermato di avere visto l’aggressione del cane, anche se non è stata in grado di  riportare tutti i dettagli per filo e per segno. La 54enne ha mosso questa accusa a De Luca, difeso dall’avvocato Nicola Degaetano, in quanto ritenuto responsabile della salute dei cittadini e come massimo rappresentante del Comune avrebbe dovuto garantire dei più efficaci interventi di contrasto al randagismo, sostenendo che in zona più volte al Comune furono fatte segnalazioni di presenza di cani aggressivi. Tesi che però, evidentemente, non ha retto in aula.

“Posso solo affermare – evidenzia l’avvocato Degaetano – che sono lieto dell’esito del processo. Non essendo state ancora depositate le motivazioni della sentenza, tuttavia sono sempre stato convinto dell’assoluta estraneità ai fatti contestati all’ex sindaco sotto diversi profili ma che suo malgrado ha dovuto subire un processo sol perchè la persona offesa ha scelto la denuncia penale anzichè agire, come di norma accade, in sede civile”.