ENTI LOCALI

Partinico, la città degli evasori: 3 su 4 la fanno franca, Riscossione Sicilia un flop

Solo di tassa dei rifiuti dal 2010 ad oggi il Comune di Partinico, secondo una stima sommaria degli uffici, non avrebbe introitato qualcosa come 18 milioni di euro. Se poi neanche la società esterna a cui è stato affidato l’incarico di recuperare le somme è capace di riuscire con efficacia a svolgere il compito per il quale è stata chiamata, allora forse si è riusciti a individuare una delle principali cause che hanno portato il municipio all’attuale situazione di pre-dissesto.

Ad accendere un faro su uno dei tanti problemi, forse il meno visibile ma il più pesante, per l’ente locale è Federconsumatori che punta il dito dritto questa volta non per accusare il palazzo di città. A salire sul banco degli imputati è Riscossione Sicilia,  la partecipata della Regione di recente chiusa e trasferita armi e bagagli nell’orbita di Agenzia delle entrate. Secondo l’associazione di categoria il 40 per cento di quanto dovrebbe riscuotere questa società non riesce ad essere introitata in favore del Comune.

Stiamo parlando di milioni e milioni di euro, secondo l’ufficio tributi non quantificabili perchè non ci sarebbe una banca dati a cui fare riferimento dell’ex Riscossione Sicilia, che in pratica resterebbero in mano ai furbetti. E non solo perchè è il contribuente a fare il furbo, in realtà ha anche una grande mano d’aiuto dalla stessa società che non farebbe bene il suo lavoro: “Innumerevoli – denuncia Piero Antonio Rappa, presidente di Federconsumatori Partinico – sono gli svarioni riguardanti la notifica delle cartelle esattoriali, tra i quali troviamo notifiche non effettuate, notifiche effettuate tramite agenti privati poco raccomandabili, notifiche effettuate dopo la maturazione dei termini di prescrizione e decadenza.

Dall’altro lato dobbiamo riconoscere che il Comune, nella stragrande maggioranza dei casi, svolge la sua attività di accertamento tributaria in maniera corretta rispettando i termini previsti dalla legge”. Problemi riconosciuti anche dai tecnici del Comune: “Sono sotto gli occhi di tutti i problemi di Riscossione Sicilia – sostiene Giuseppe Misuraca, responsabile del Settore Tributi – e di certo non si scoprono adesso. Già ci siamo confrontati con il commissario straordinario del Comune e non solo, anche con la Corte dei Conti e i Revisori dei conti, e l’indirizzo è quello di pubblicare un avviso per l’affidamento della riscossione coattiva dei tributi”.

Già a dire il vero dal 2014 al Comune si era cominciato a mormorare di voler abbandonare Riscossione Sicilia, lo aveva fatto intendere l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Salvo Lo Biundo che però non ha mai messo nulla nero su bianco. In quell’anno infatti la partecipata della Regione chiudeva lo sportello decentrato a Partinico (nella foto) e da allora sono cominciati i guai: la “pressione” contro gli evasori si è sempre più annacquata. In una delle loro ultime relazioni i magistrati contabili hanno proprio accusato il Comune di avere una bassissima capacità di riscossione dei tributi coattivi, scesa addirittura sotto il 24 per cento.

In pratica tre evasori su quattro la fanno franca. Federcosumatori ha intavolato una serie di proposte: “Introdurre lo strumento del ravvedimento operoso, che permette ai cittadini di regolarizzare la propria posizione tributaria beneficiando di sanzioni ridotte; oppure utilizzare il sistema della rateizzazione anche degli accertamenti tributari; l’ultima strada da intraprendere in caso di mancato pagamento o mancata regolarizzazione della posizione debitoria è forse quella di abbandonare il sistema di riscossione tramite ruolo per reinternalizzare il servizio di riscossione attraverso lo strumento dell’ingiunzione fiscale”.