CRONACA

San Cipirello, giornalista allontanato dall’aula consiliare ed è bufera: possibili strascichi giudiziari

Scoppia la bufera a San Cipirello dopo quanto accaduto nella seduta del consiglio comunale di ieri, con il giornalista Leandro Salvia (nella foto a sinistra), 43 anni, corrispondente del giornalista di Sicilia e del sito internet vallejatonews.it, allontanato più volte dal presidente del consiglio.

Le versioni sull’accaduto sono totalmente opposte e la vicenda rischia di avere degli strascichi giudiziari, con possibili querele. Tre consiglieri di opposizione si schierano a fianco del giornalista, Antonio Crociata, Gaspare Scannaliato e Marianovella Termini, che parlano di allontanamento dall’aula del giornalista in modo “arbitrario e palesemente ingiusto”.

“E’ stato costretto con la forza ad abbandonare l’aula su disposizione del presidente del consiglio. Giovanni Randazzo -. Riteniamo doveroso, per parte nostra, chiedere scusa al professionista che nella sua lunga carriera si è sempre distinto per professionalità e serietà. Tali comportamenti non sono isolati o rari, già in passato si ha avuto modo di assistere a scene simili e questo episodio allunga amaramente l’elenco degli episodi che hanno visto attore principale il presidente del consiglio nel gestire, in modo arbitrario ed inusuale, i lavori dell’aula e al quale, spesso, ne sfugge il controllo”.

Episodio che avviene a pochi giorni dal tam tam mediatico che ha coinvolto il Comune di San Cipirello riguardo all’organizzazione di un evento in pieno giorno, il sexy car wash con una giovane e bella donna che si è esibita in abiti succinti e in atteggiamenti dal chiaro sfondo erotico alla presenza anche di molti ragazzini. Una notizia che è stata resa nota proprio da Salvia e che ha avuto un grande eco.

L’ordine dei giornalisti di Sicilia dà questa come chiave di lettura e di schiera a favore di Salvia: “Al presidente del consiglio comunale – sottolinea l’Ordine – forse non piace fare autocritica e invece di puntare il dito contro gli organizzatori dello spettacolo per avere forse esagerato, lo ha fatto contro il giornalista, colpevole di avere fatto il proprio lavoro, raccontando un evento che ha spaccato il Paese. Il presidente del consiglio lo accusa invece di gettare fango sulla comunità e per questo lo ha voluto punire in modo esemplare, mettendolo alla gogna e facendolo cacciare con la forza dall’aula consiliare. Un comportamento imbarazzante, che ricorda quello dei buttafuori, calpestando le regole della democrazia e della costituzione che tutelano il diritto di critica e quello dei cittadini di essere correttamente informati. Se la politica è chiamata a dare il buon esempio, quello che arriva da San Cipirello è un pessimo esempio”.

“Non è così, tutto è stato messo a verbale – replica il sindaco Vincenzo Geluso (nella foto a destra) -. Salvia ha più volte minacciato  e insultato il presidente del consiglio, definendolo ‘cretino’ e addirittura gli ha anche detto ‘se hai il coraggio vieni tu a buttarmi fuori’. Da tempo riceviamo da questo giornalista continui e ingiustificati attacchi. Sulla nota dei consiglieri di opposizione dico solo che uno dei tre era assente dai lavori, ma come ha fatto a sottoscrivere una cosa del genere? Solo per sentito dire?”. “Ha intralciato i lavori della seduta – aggiunge il presidente dell’assise Randazzo – e per questo è stato allontanato. Per le frasi che ha pronunciato sarà querelato la prossima settimana”.

“Dopo il mio articolo sul sexy car wash hot organizzato col patrocinio del Comune – rilancia il giornalista – sono stato allontanato con la forza dall’aula consiliare di San Cipirello. Non ho potuto dunque assistere alla discussione ai lavori e svolgere il mio ruolo di cronista. Prima di farmi allontanare da un vigile urbano, il presidente del consiglio comunale aveva rivolto accuse infamanti verso di me dicendo ‘il giornalista locale, che butta fango e diffama il paese con i suoi articoli, perché è uno che non lavora tutto il giorno’. Dico anche che a 43 anni, di cui 23 passati finora lavorando tutti i giorni, ho provato per la prima volta nelle mia vita la mortificazione di venire allontanato con la forza da un luogo. E non posso subire ancora. Già in passato ero divenuto bersaglio di simili attacchi. Ho chiamato i carabinieri, che hanno verbalizzato l’accaduto. Non ho insultato e minacciato nessuno. E sarò io a tutelare la mia immagine da queste accuse infamanti”.