CRONACA

Partinico, muore Franco Paparatti: per tanti anni in città al fianco di Danilo Dolci

Si è spento Franco Paparatti, agronomo romano con un lungo vissuto su Partinico, molto conosciuto come uomo di cultura e collaboratore del sociologo triestino Danilo Dolci (nel ritratto della foto). Paparatti lavorò per molti anni al fianco di Dolci come fecero tantissime persone in quegli anni. In seguito si impegnò in attività sindacali nella Camera del Lavoro e infine svolse il suo ruolo di militante anche nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo e in Democrazia Proletaria.

“Franco lo ricordiamo come il grande militante politico che fu – si legge in una nota di Rifondazione Comunista di Partinico -: sempre in prima linea sia quando c’era da organizzare la lotta per la diga Jato accanto a Danilo Dolci e ad altre figure storiche, una su tutte Fifiddu Rubino, sia quando, con i compagni di allora, Gino Scasso, Simone Giacopelli e tanti altri si organizzavano le lotte dei disoccupati o degli studenti medi. Quelle esperienze politiche, condotte con grande passione nelle organizzazioni della sinistra radicale di allora e sempre in difesa delle categorie più deboli del nostro territorio, sono parte integrante della nostra storia e, come Partito della Rifondazione Comunista di Partinico, le rivendichiamo poiché rappresentano la continuità con l’impegno politico attuale del nostro circolo e dei compagni che ne fanno parte”.

Paparatti ha quindi rappresentato un pezzo della storia della sinistra extraparlamentare partinicese di quegli anni e non soltanto dal punto di vista strettamente politico. Per lui “essere di sinistra” non era solo un semplice slogan ma rappresentava anche un modo di vivere la vita e le relazioni fra le persone.

“Per  i giovani compagni di allora – aggiunge Paparatti – la sua disponibilità e la sua apertura mentale rappresentavano una piacevolissima novità e una frattura di quegli schemi sociali chiusi e reazionari che tendevano a escludere e demonizzare chi si poneva al di fuori di essi; nello stesso tempo, però, vedevamo in questo comportamento una sorta di modello di quel che doveva essere un ambiente sociale progressista e aperto verso gli altri. Ovunque tu sia adesso ti inviamo un grande abbraccio ed esprimiamo la nostra sentita partecipazione a Danielle e a tutta la famiglia, ciao Franco”.